Violenza di genere e centri di supporto attivi nel territorio sono stati i temi portanti dell’incontro svoltosi ieri sera, 19 maggio, nella “Sala degli Specchi” di Palazzo Tupputi.

L’incontro promosso dal Cad, circolo biscegliese del Centro d’ascolto e di prevenzione del disagio sociale e dall’Associazione Andriade di Bisceglie, ha visto la partecipazione e la testimonianza di Annamaria Spina, attrice catanese vittima di un tentato omicidio all’età di 23 anni, per mano del suo ex fidanzato.

Dopo i saluti istituzionali del sindaco Francesco Spina e l’introduzione del Presidente del circolo di Bisceglie del Cad sociale, Giovanni Caprioli, la parola è passata a Gerardo Salsano, Presidente nazionale del Cad sociale, che ha illustrato sulla missione dell’ente sociale nell’ottica della prevenzione del femminicidio. “La risoluzione del dramma del femminicidio passa per la formazione degli uomini – ha sottolineato l’ingegner Salsano -. In una società spaccata, il vero colpevole di questo reato non è soltanto il carnefice, bensì lo Stato che non svolge il suo compito nell’educazione dell’uomo”.

Ampio spazio, poi, alla testimonianza di Annamaria Spina, autrice ed interprete del cortometraggio e monologo: “Sei mia”, basato sul tentato omicidio a cui è scampata più di vent’anni fa, dopo aver comunicato al suo ex compagno l’intenzione di voler interrompere la relazione. “Quella sera “Nino” – nome di fantasia – o il boia, come lo definisco io, mi chiese se volessi morire a colpi di cric o bruciata viva. Dopo si sono susseguiti calci, pugni e schiaffi. Il mio viso era coperto di sangue ed in quegli attimi capì che stavo per morire. Allora, con la forza della mia fede, feci appello a Dio. Dissi al boia che sarei rimasto con lui ma che avrebbe dovuto portarmi in ospedale. Lui acconsentì a condizione che davvero restassimo insieme; mi accompagnò in ospedale ma mi intimò di motivare le mie condizioni con una caduta dalle scale, altrimenti mi avrebbe finita ed avrebbe sterminato la mia famiglia. Una volta giunti a destinazione i medici non credettero a tale motivazione, procedendo per tentato omicidio. Dopo due mesi di ricovero lui si presentò a casa mia, ordinandomi di ritirare la denuncia – sottolineando a tal proposito il senso di solitudine ed abbandono dopo aver sporto querela ai danni del suo ex fidanzato – , cosa che io feci, sebbene la pratica andò avanti e si concluse con una pena di sei mesi di carcere per Nino. Da quei momenti sono passati oltre vent’anni”, ha proseguito l’attrice catanese, “tuttavia fino a qualche mese fa lui mi ha contattata sui social network, additandomi di essere troppo severa nei suoi confronti. Vivo tutt’ora nella paura, sebbene sia passato molto tempo. Ogni volta che racconto la mia storia rivivo sul mio corpo quelle sensazioni, la paura dell’uomo, della violenza e della morte”. 

Per il suo impegno contro il femminicidio, Annamaria Spina ha ricevuto nel 2016 il premio internazionale Livatino, diventando madrina internazionale Cad nel contesto della violenza di genere e nello sport. L’attrice catanese, ora moglie e mamma di due figli, si è fatta promotrice di una proposta di legge contro il femminicidio. “Il senso del dovere per tutte le donne che non ci sono più mi spinge a portare avanti la mia battaglia – ha aggiunto Annamaria Spina -. L’essere mamma, poi, mi da la possibilità di insegnare ai miei figli che siamo mutevoli e che non esiste una indissolubilità di coppia. Il sentimento può trasformarsi o finire ed ognuno di noi deve avere la libertà di dirlo ai propri compagni”.

In chiusura spazio agli interventi dei responsabili delle varie associazioni locali di supporto e di ascolto contro la violenza di genere (Associazione Cattolica, Fidapa, Associazione Avvocati di Bisceglie) tra cui quello della responsabile del Centro Anti Violenza  (Cav) di Bisceglie e Trani, Valentina Palmieri, che ha ricordato la possibilità di rivolgersi il mercoledì, dalle ore 16 alle 18, agli sportelli del Cav cittadino, sito al Comune di Bisceglie (via Trento, 16), rimarcando i 195 acclarati casi di donne abusate, da loro seguiti in cinque anni di attività.