C’era anche un atleta biscegliese lo scorso 29 aprile, nella città laziale di Orte, in occasione della terza edizione della “Spartan Race”, competizione sportiva, sponsorizzata dalla nota marca d’abbigliamento Reebok, che si snoda lungo percorsi sempre diversi che ricordano molto quelli utilizzati durante l’addestramento militare. A parteciparvi migliaia di atleti con tanta voglia di mettersi in gioco e di sfidare i propri limiti.
Tra i numerosi partecipanti, per la seconda volta di fila, la bandiera biscegliese è stata portata da Gianvito Porcelli, dottore in nutrizione e atleta professionista con un pizzico di sana follia, perché è questa a spingere gli atleti a prender parte ad una competizione, come la definisce Porcelli, “non convenzionale”. La Spartan Race, come suggerisce il nome stesso, è una corsa rigida e “dura”, fondata su un percorso ad ostacoli. Nella gara di Orte, i vari partecipanti si sono cimentati in un tracciato campestre di circa 7 chilometri, disseminato di pesi da trasportare, ostacoli, fango, muri da scalare e fili spinati, da completare nel minor tempo possibile. Nel caso del biscegliese Porcelli, il percorso è stato realizzato con un tempo di 1 ora e 30 minuti che lo ha portato a piazzarsi tra i primi 1000 sui 5000 partecipanti.
“Sicuramente uno dei topos di questa competizione è il richiamo e la vicinanza che si viene a stabilire tra l’atleta e la natura”, spiega Gianvito Porcelli, “l’osmosi che nasce con gli elementi naturali, quali acqua, fuoco e terra, conferisce a chi partecipa una sensazione di libertà assoluta”. Natura-uomo, quindi, e uomo-uomo; è questo l’ultimo legame che si viene a instaurare all’interno di questa corsa. Nei momenti di maggiore difficoltà, quando l’obiettivo sembra ormai lontano e il fallimento dietro le spalle, un grido di incitamento di amici o una stretta di mano di un semplice sconosciuto può aiutare a non mollare. “Parlando di obiettivi”, conclude l’atleta, “sicuramente tra questi si colloca la mia partecipazione alle prossime gare di Misano e Taranto, nuove sfide alla natura e ai miei limiti”.
Fonte foto: Gianvito Porcelli e Sportograf