Il servizio di raccolta differenziata ha tenuto banco nel consiglio comunale di giovedì 29 giugno. Malgrado i temi all’ordine del giorno non prevedessero l’argomento dell’igiene urbana, la discussione si è ben presto spostata su quello che è un tema caldissimo, probabilmente il più rovente degli ultimi tempi.
Il primo a toccare l’argomento è stato il consigliere di opposizione Gianni Casella. “Che cosa è cambiato rispetto al vecchio gestore? Siamo peggio di prima”, ha osservato l’esponente della Dc. “La situazione è molto grave e si rischia l’emergenza sanitaria. Basti vedere le ultime foto di viale La Testa e la situazione di via Stoccolma. Non riesco ancora a capire cosa stia accadendo e come si possa essere arrivati a questo punto. Ormai è chiaro che ci sia un’urgenza che riguarda la città. Prima del subentro del nuovo gestore, per non ripetere gli stessi errori, avevo chiesto un tavolo di concertazione che servisse a definire i dettagli del servizio, affinché fosse calibrato alle necessità ed alle esigenze della città”.
“Siamo passati dalla padella alla brace”, ha rincarato la dose il presidente del consiglio Franco Napoletano, che ha sottolineato l’esigenza di un consiglio comunale monotematico sul tema. “E questa azienda non paga neanche gli straordinari. Ci sono problemi molto seri nella gestione del servizio e nell’orario di servizio. Si corre il rischio che questa situazione, in cui ci sono molte criticità non affrontate, faccia diminuire la percentuale della differenziata”.
“Vittima non può essere chi viene pagato per l’esternalizzazione di un servizio”, ha incalzato il sindaco Francesco Spina, riferendosi alle dichiarazioni di Ambiente 2.0. Mi interessa che chi prende milioni di euro per fare un lavoro lo faccia nel miglior modo possibile. Le fototrappole devono arrivare a 10 e ora sono 5, le isole ecologiche devono essere 3 per contratto e ci dobbiamo lavorare insieme. Se non si raggiunge la percentuale del 65% di raccolta differenziata, la differenza la paga l’azienda. Se questo è l’inizio, con questo accenno di deresponsabilizzazione dell’azienda, sono preoccupato per il futuro. Noi da 11 anni abbiamo riservato lo stesso trattamento a tutti i gestori, non ci sono sconti per nessuno. Ambiente 2.0 deve fare il suo lavoro sino in fondo”.
Sulla questione è intervenuta anche la consigliera di opposizione Tonia Spina. “Ambiente 2.0 era a conoscenza del capitolato d’appalto e degli investimenti che doveva eseguire. La città però non ha beneficiato di nulla di tutto questo”, ha sostenuto l’esponente fittiana. “Manca anche la disponibilità del personale a rapportarsi con il cittadino. Ci vuole un tavolo tecnico che segnali tutte le inadempienze all’azienda. E prego l’amministrazione di essere più attenta a sanzionare i cittadini”.
In chiusura, ha preso la parola ancora Franco Napoletano, che è stato ancora più diretto ed esplicito rispetto al suo primo intervento. “Bisogna intervenire nel merito delle disfunzioni. Non è possibile che l’azienda, per risparmiare, occupi un solo operatore per una zona enorme, come tutto il centro storico. Questo significa non sapere fare gli imprenditori. Come se ne sono andati via i primi”, ha detto il presidente del consiglio comunale facendo riferimento a Camassambiente, “se ne possono andare via anche i secondi. Questo messaggio deve essere chiaro. Il servizio deve migliorare. Chi non è capace, chi se ne sta a Milano senza vedere cosa succede sul territorio deve darsi una regolata, altrimenti se ne va. Manca anche una campagna di sensibilizzazione”.
Il consiglio comunale si era aperto con il conferimento della cittadinanza onoraria all’Arcivescovo Giovan Battista Pichierri, votato all’unanimità dalla massima assise cittadina. “E’ il simbolo di tutti i valori cristiani sul nostro territorio”, ha sostenuto il sindaco Spina. “Un uomo di grande equilibrio anche nei rapporti tra clero e istituzioni laiche. Ha lavorato in silenzio ma con fermezza. Un equilibrio che ha aiutato la crescita delle nostre comunità”. Nei prossimi giorni si terrà una cerimonia istituzionale per formalizzare il conferimento della cittadinanza onorario all’Arcivescovo.
Prima dell’ampia digressione sulla raccolta differenziata, c’è stato anche spazio per un botta e risposta tra Casella e il primo cittadino sul prelevamento dal fondo di riserva di 50mila euro per sostenere spese legali. “Abbiamo già 18 avvocati nell’avvocatura comunale ma continuiamo a conferire un enorme quantitativo di incarichi esterni”, ha attaccato l’esponente della Dc. “credo che ogni commento su questo sia superfluo”. “Affidiamo all’esterno cause molto delicate in materia amministrativa”, ha replicato Francesco Spina. “Gli avvocati che abbiamo nominato hanno vinto cause importanti contro colleghi blasonati. E questo ha consentito di salvaguardare il bilancio del Comune”.
La discussione è poi passata ai debiti fuori bilancio, tutti questi punti sono stati approvati con i voti della maggioranza compatta e i voti contrari dell’opposizione.
Infine il consiglio comunale ha affrontato il tema dei regolamenti interni del comune di Bisceglie. Per quanto concerne i nuovi criteri da adottare per i regolamenti degli uffici dell’ente, il segretario generale Lazzaro ha spiegato che è stato necessario adeguarsi alle nuove normative nazionali. Successivamente il comandante Michele Dell’Olio ha presentato il nuovo regolamento della Polizia Municipale. Anche in questo caso si tratta di un adeguamento alle nuove norme regionali, prima novità è il cambio di denominazione in Polizia Locale, poi vi è anche l’introduzione di un codice deontologico per il personale della Polizia Locale, l’introduzione della figura di un vice-comandante per coadiuvare il lavoro del comandante e il cambio di denominazione dei gradi distintivi del corpo. I nuovi gradi della Polizia Locale saranno ora del tutto simili a quelli della Polizia di Stato.
In chiusura approvati anche il regolamento della contabilità, che cambia dopo circa 30anni, e quello della Polizia Mortuaria che era immutato addirittura dal 1897. Tutti i punti sui regolamenti sono stati approvati con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione dell’opposizione.