“Vogliamo che si applichi realmente il principio internazionale e comunitario ‘Chi inquina paga’, vogliamo una Bisceglie che non sia tra i fanalini di coda, in termini di raccolta differenziata, della Bat, vogliamo una Tari che non dissangui i nuclei familiari e i titolari di attività economiche, vogliamo essere differenti“. Con queste parole il meetup Bisceglie 5 Stelle si è espresso in modo negativo sulla gestione della raccolta differenziata porta a porta e sui presunti aumenti della tassa sui rifiuti (Tari), che già nelle ultime settimane avevano fatto discutere maggioranza e opposizioni dentro e fuori dal consiglio comunale.
“Se si leggono i vari comunicati – hanno dichiarato gli attivisti – una delle voci più associate alla Tari che questa Amministrazione ha usato è la parola ‘riduzione’: ma allora come si spiega questo paradosso tra le riduzioni della Tari e gli aumenti delle ‘Tariffe’?”
“Bisceglie – hanno continuato – relativamente al tributo speciale per il conferimento in discarica dei rifiuti solidi urbani (la cosiddetta ‘ecotassa’) paga, per il 2017, la tariffa più elevata esistente, cioè 25,85 euro per tonnellata (quando il minimo, pagato dai comuni più ‘virtuosi’ della nostra Provincia è di soli 5,17 euro per tonnellata”.
Gli attivisti hanno proseguito la loro disamina parlando di percentuali: “Continuiamo col dire che Bisceglie ha realizzato una raccolta differenziata di soli 26,48 punti percentuali. E, come se non bastasse, rischia per il 2018, salvo cambiamenti normativi, di pagare un’ulteriore sanzione del 20% qualora non si raggiunga la soglia del 65% di differenziata; ipotesi, peraltro, molto probabile considerando la bassa percentuale di differenziata realizzata, che porterebbe il costo della ecotassa applicabile al nostro Comune a 30,98 euro per tonnellata”.
“La soluzione più volte proposta – hanno continuato i referenti di Bisceglie 5 Stelle – per una città più pulita ed una Tari meno salata, e persino oggetto di approvazione da parte del Consiglio Comunale, è una sola: la raccolta porta a porta con tariffazione puntuale, in grado di far raggiungere alla raccolta differenziata, in poco tempo e su larga scala, quote superiori al 70%”.
“In qualità di attivisti chiediamo, sollecitiamo, domandiamo che venga messo in atto, il prima possibile, tutto il necessario per realizzare tale sistema – hanno continuato i pentastellati – L’amministrazione tenga fede agli impegni presi. Non è possibile che, ancora oggi, il Comune non abbia ancora messo in atto, nonostante le innovazioni tecnologiche disponibili, ‘tecniche di calibratura individuale‘. Non è possibile lasciare, ancora oggi, che siano delle tabelle presuntive a decidere chi deve pagare e quanto, senza tener conto della effettiva produzione di rifiuti differenziati e indifferenziati”.
“Non è possibile presumere che tutti i nuclei familiari producano la stessa quantità di rifiuti e differenzino in egual modo o che le attività economiche siano tassate in base ai metri quadri dei loro locali ed a coefficienti di produzione dei rifiuti teorici – hanno poi concluso gli attivisti – Non è possibile applicare la raccolta porta a porta e poi non applicare la tariffazione puntuale, che andrebbe a premiare i cittadini che, ben differenziando, producono una ridotta frazione di indifferenziato da conferire in discarica. Quanto tempo dobbiamo attendere prima di veder concretamente applicato un sistema di raccolta dei rifiuti puntuale, equo e razionale?”.