“Di prima mattina (domenica 23 luglio, ndr), siamo partiti in autobus per la seconda tappa di questa impegnativa missione: Ramallah“, parte così il racconto del senatore Francesco Amoruso circa la visita dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo, di cui è presidente, nei territori palestinesi.
“I giordani ci hanno organizzato il viaggio fino alla frontiera con Israele. Svolte le procedure d’uscita, dopo il famoso ponte di Re Hussein siamo entrati in Israele. Qui altri controlli fino al trasferimento nella zona palestinese, dove siamo stati ricevuti da chi poi ci ha accompagnato per il programma previsto a Rammallah”.
Prima tappa del viaggio è stato il Mausoleo di Arafat, dove la delegazione della Pam ha depositato una corona. Successivamente c’è stato l’incontro con il Presidente della Commissione Politica del Consiglio Legislativo Palestinese Abdullah Abdullah e il pranzo con i Consiglieri, momento in cui è intervenuto Nabil Shaath, Consigliere del Presidente Palestinese per gli affari esteri.
“Nel pomeriggio”. continua il senatore Amoruso sulla personale pagina Facebook, “siamo stati ricevuti, presso la sua sede, dal Capo Negoziatore dei Palestinesi, Saeb Oreiquat. Una figura storica nei rapporti tra Palestina ed Israele. In questi incontri sono stati affrontati temi di grande attualità. La situazione a Gerusalemme con la chiusura della Moschea di Aqsa, considerato il terzo Luogo Santo dai musulmani, dopo che poliziotti israeliani sono stati uccisi da un commando palestinese, i territori occupati, il processo di pace, Gaza ed i rapporti con Hamas”.
E in conclusione: “A fine giornata partenza per Gerusalemme attraversando uno dei check point lungo il famoso muro costruito dagli israeliani per dividere Gerusalemme dai Territori palestinesi”.
“E’ emersa la forte necessità di mettere in campo un largo supporto politico per fornire assistenza internazionale allo sviluppo economico della regione“, spiega il senatore Amoruso, gruppo Ala-Scelta Civica, “Questi fattori, insieme al ruolo fondamentale della diplomazia parlamentare, rappresentano una delle strade per superare una situazione giunta ormai quasi al limite e che non si puo’ consentire degeneri sempre di più. Le varie crisi del Medio Oriente, è bene ricordarlo, non riguardano solo i Paesi strettamente coinvolti, ma hanno ormai delle forti ricadute in Occidente. Non solo per le evidenti implicazioni legate al terrorismo, ma anche per quello che riguarda i flussi migratori“.
“Una situazione al limite del sostenibile“, conclude il capo della delegazione italiana, “con popolazioni locali ridotte a vivere in condizioni disastrose. L’assemblea parlamentare del Mediterraneo non farà mancare il supporto per cercare, insieme a tutti gli attori istituzionali, possibili soluzioni per la ripresa del dialogo di pace tra Israele e Palestina e la possibilità di aiuti concreti”.