La Corte di appello di Bari ha respinto la richiesta risarcitoria di 7,5 milioni di euro presentata dalla Società di trasformazione urbana “Centro storico Bisceglie spa” nei confronti del comune di Bisceglie. La Stu è nata ai tempi dell’ultima giunta Napoletano con lo scopo di occuparsi del recupero di alcuni immobili fatiscenti presenti nel centro storico biscegliese. La spa era partecipata dal comune con una quota del 5%, mentre per il restante 95% era posseduto da privati.
Nel 2007 la Stu vide ridimensionarsi e cambiare notevolmente la sua area di intervento, molti immobili privati furono stralciati dalla perimetrazione perché considerati già recuperati oppure perché i proprietari avevano manifestato chiaramente la loro volontà di voler provvedere in proprio alle ristrutturazioni. La società partecipata finì in liquidazione negli anni successivi e avviò nei confronti del comune una richiesta risarcitoria di 7,5 milioni di euro.
In questi giorni, a distanza di diversi anni dall’avvio della querelle giudiziaria, il comune di Bisceglie: “difeso dagli avvocati Nicolò Mastropasqua e Francesco Belviso con la sentenza n.1141/2017 emessa dalla Corte di appello di Bari, ha visto accogliere le proprie ragioni difensive avverso la domanda di risarcimento presentata dalla Stu “Centro Storico Bisceglie spa” per 7,5 milioni di euro”.
“Gli atti del comune di Bisceglie erano stati ritenuti legittimi sotto il profilo urbanistico già in primo grado”, fanno sapere da palazzo San Domenico, “la Corte di Appello ha rigettato definitivamente tutte le richieste della Stu accogliendo l’eccezione di difetto di giurisdizione proposta dai difensori del Comune di Bisceglie”.
Secondo l’amministrazione comunale questa sentenza farà sì che il fondo rischi contenzioso del comune potrà: “essere ridotto in maniera considerevole liberando così notevoli risorse di bilancio che potranno essere impiegate soprattutto per importanti esigenze di carattere sociale. Con questa ennesima sentenza favorevole, il comune di Bisceglie si conferma presidio di legalità e di efficienza amministrativa”.