La pioggia non è riuscita a fermare Teresa De Sio e i cittadini biscegliesi che nonostante il disagio per il maltempo sono giunti in piazza Vittorio Emanuele ieri sera, domenica 3 settembre, per assistere a quello che è stato il concerto conclusivo di questa stagione estiva. Uno show in onore dell’arte immortale di Pino Daniele ed un sentito omaggio a quello che rimarrà uno dei simboli della musica italiana nel mondo, un maestro della sperimentazione e della contaminazione musicale abile a mescolare i suoni della tradizione napoletana con quelli afroamericani. Sul palco biscegliese Teresa De Sio ha portato la musica del cantautore partenopeo con gli arrangiamenti inediti contenuti nel recente album “Teresa canta Pino”, nel quale la musica soul e le ballate jazz di Pino Daniele incontrano l’energia del folk e del rock della sua controparte femminile.
Perché in qualche modo è così che la De Sio è stata definita per tanto tempo, anche con una certa noia da parte sua, ed è così che si è voluta scherzosamente rappresentare sulla copertina di questo ultimo lavoro discografico: come una gallina al fianco del gallo Pino Daniele. In questo processo di arrangiamento e di ricerca musicale persino “Je so’ pazzo” (nella sua versione al femminile) può trasformarsi in una tammurriata, mentre ciascuna canzone del grande “bluesman” napoletano rivive nella voce della De Sio come se avesse sempre fatto parte del suo repertorio. A dimostrazione di come anche la massima “ogni scarrafone è bello a mamma soja” ammette delle eccezioni.
Per una sera in piazza Vittorio Emanuele si è respirata l’atmosfera delle strade napoletane: la gioia dei suoi rumori, la pulsante vitalità di quei vicoli sempre affollati e quella sensibilità allo stesso tempo giocosa e malinconica che è impossibile trovare al di fuori della città delle cinquecento cupole. Quei versi così belli e struggenti di Pino Daniele sono nati da lì. Da quelle contraddizioni che rendono Napoli una città così atipica in grado di custodire nel suo seno tutto ed il suo contrario. Ma non sono mancate le canzoni più famose della stessa De Sio con quei ritmi travolgenti che tanto ricordano certi suoni della nostra regione. Non è un caso che tra i suoi maestri la cantautrice campana citi spesso anche dei pilastri della musica pugliese come Matteo Salvatore e Uccio Aloisi: cantori che con i loro “stornelli” sono riusciti a mettere in versi la passione dei nostri popoli, raccontandone gli amori e le emozioni ma anche il sudore sulla fronte.
Il momento emblematico della serata è arrivato però con “O’ Jammone”, brano scritto dalla De Sio proprio per ricordare Pino Daniele. Non una ballata commovente come si potrebbe pensare bensì una divertente e scherzosa dedica ad un “maestro” (la traduzione italiana di “jammone”) scomparso troppo presto e all’improvviso. “E mang ’na chiammat pé ce fa sapé”.