Lascio il gruppo consiliare del PD per sfuggire al rischio di immobilismo ed impraticabilità cui la nuova condizione del Pd biscegliese ci condanna e aderisco al progetto “BisceglieSvolta” con l’obiettivo di rimettere in marcia quel progetto di rinnovamento e discontinuità per la nostra città avviato nel 2013”. Con queste parole Roberta Rigante decide di seguire la strada intrapresa da Angelantonio Angarano (leggi qui) e cambiare rotta politica.  

Le vicende, più o meno, recenti del Pd biscegliese, di cui sono stata fra i protagonisti per ragione del ruolo ricoperto sino a qualche settimana fa”, esordisce in una nota ufficiale il consigliere comunale, “sono state motivo di una lunga riflessione alla ricerca di una soluzione in grado di coniugare il rispetto per il progetto politico originario del Partito Democratico, la necessità di non tradire il mandato elettorale ricevuto nel 2013, la volontà di continuare a pensare, e tentare di realizzare, una nuova Bisceglie”.

La Rigante analizza l’ultimo quadriennio del Pd e ne trae della conclusioni, “Il tesseramento ed il congresso appena conclusi non possono cancellare gli anni di impegno politico di una intera classe di attivisti e militanti che, non in maniera inopinata, ma svolgendo il ruolo che le era stato assegnato dall’elettorato, si è sempre proposta come alternativa all’amministrazione cittadina in carica. Nel 2013, la coalizione a sostegno della candidatura a sindaco di Angelantonio Angarano era di chiara collocazione nel centrosinistra. Il Partito Democratico, che di quella coalizione era il principale partito, era un partito di centrosinistra. Dal 2013 ad oggi, si è compiuta sullo scenario cittadino una metamorfosi, che abbiamo tentato di evitare, appellandoci ai valori e alla storia del centrosinistra, alle regole statutarie e alla coscienza di tutti i protagonisti. Non abbiamo omesso di sottoporre a critica anche la nostra intransigenza”, ricorda l’ex segretario cittadino del Partito Democratico, “nel tentativo di comprendere se e come fosse possibile restare fedeli ad un progetto politico pur avendo compagni di viaggio quelli che, fino al giorno prima, sono stati i nostri competitori. Il risultato di ogni nostro sforzo ed ogni nostra riflessione è stato uno e soltanto uno: no, non è possibile”.

Il consigliere comunale ha una sua linea guida da proporre per l’immediato futuro, affermando “che l’unico argine alla deriva populista del M5S e al pericolo di una riorganizzazione del centrodestra sia il ritorno ad una politica realmente di centrosinistra, che si faccia portavoce delle fasce più deboli della società, che parli di redistribuzione delle risorse, che tuteli il lavoro, che veda nei mercati uno strumento e non il fine, che abbia il coraggio di realizzare l’integrazione, che persegua la sostenibilità ambientale e attui la parità di genere. Rincorrere i numeri del consenso senza fissare i confini delle idee reca con sè il rischio della confusione e della ingovernabilità. Dal livello nazionale sino a quello locale. Bisceglie, che con l’escamotage della decadenza si è risparmiata sì il commissariamento ma non lo stato di “attesa” nel quale versa, necessita dello slancio di una nuova pagina politico-amministrativa”.