Metti un contrabbasso, un pianoforte, una batteria e un sax su un palco, aggiungi una voce calda e decisa ed è subito magia, una magia di nome Orelle. Sono stati questi gli ingredienti segreti portati, nella serata di ieri, domenica 3 dicembre, sul palco del Teatro Don Sturzo dalla cantautrice e musicista biscegliese Elisabetta Pasquale, in arte Orelle.
Per il quarto appuntamento della rassegna “Scena84″, quest’anno dedicata al fascino della scoperta e del mistero, Tonio Logoluso offre un viaggio sulle note di Argo, l’ultimo album della cantautrice biscegliese, che con le sue melodie jazz porta l’ascoltatore in un mondo tra il mitologico e il reale. Come il canto di una sirena, Orelle ammalia e seduce i suoi ascoltatori per poi destarli e percuoterli con i suoi testi “dolcemente” taglienti.
Dodici brani che indagano il mondo, lo passano al setaccio per rintracciare tutte le pochezze dell’individuo contemporaneo. Con un’ approccio estremamente intimistico, Orelle accoglie l’ascoltatore nel suo mondo, facendolo accomodare tra le poltrone della sua “Stanza da te” e mostrandogli tutti i “Fossili” di ricordi appesi alla parete delle sua memoria.
Ad accompagnare Orelle sul palco tre “compari”, così come da lei definiti, di indiscusso talento: al piano Domenico Cartago, al sax Gaetano Partipilo e Giovanni Agnelini alla batteria. Insieme hanno saputo creare un’alchimia perfetta, con ciascuno protagonista e parte della scena, regalando al pubblico un’ora e mezza di pura musica.
A chiudere il viaggio musicale,le note frizzanti di “Natura Morta”, brano in cui l’artista descrive la sua personale visione di bellezza.
Foto: Daniela Mitolo