Una realtà che unisce l’utile al dilettevole. Questo il motto, di matrice oraziana, che riassume il significato del calendario 2018 in dialetto biscegliese, presentato ieri, giovedì 14 dicembre, alla presenza di un foltissimo pubblico, tra cui anche il sindaco facente funzioni Vittorio Fata e l’ex sindaco Francesco Spina, nella sede dell’associazione “Roma Intangibile”.
Il calendario, o meglio “u callannèrie”, realizzato da Nicola Gallo, vicepresidente e fondatore dell’associazione la “Canigghie”, nasce da un’idea del fruttivendolo biscegliese, Vito Antonino che, dopo aver rinominato ogni articolo della sua attività con il suo corrispettivo dialettale, ha commissionato la realizzazione di questo calendario. L’evento si è aperto con i saluti del presidente dell’associazione la “Canigghie”, Tommaso Fontana, il quale ha espresso la propria gioia nei confronti di questo lavoro, che diventerà il punto di partenza di una consuetudine annuale. Successivamente, la conduzione dell’evento è stata affidata a Nicola Gallo il quale, con il sostegno dei poeti e recitanti Anna Lozito, Demetrio Rigante, Antonio Todisco, Natale Di Leo e Nicola Ambrosino, ha presentato il complesso lavoro che si nasconde dietro l’opera. Anzitutto la necessità di conoscere, e non saper solo parlare, il volgare biscegliese e la capacità di saperlo riconsegnare fedelmente alla scrittura. Successivamente le difficoltà nel recuperare e organizzare nel calendario le tradizioni biscegliesi, i proverbi vernacolari, i nomi delle verdure e frutti di stagione, le tiritere, le poesie e le diverse curiosità storiche. Si è trattato, quindi, di trasferire una buona parte della tradizione biscegliese su un supporto diverso dal comune, trasformando un semplice calendario in un mezzo attraverso il quale diffondere la conoscenza di tutta la cultura biscegliese.
Durante la serata è stato possibile acquistare il calendario biscegliese versando un piccolo contributo interamente devoluto in favore della cooperativa Uno tra Noi.