Valorizzare importanti tipologie di utenza, per la verità in parte trascurate nel nuovo Piano Regionale, come i malati psichiatrici, le donne sole e le donne vittime di violenza con minori a carico, le famiglie dei carcerati o di chi beneficia dell’esecuzione penale esterna, promuovendo l’attivazione di percorsi di contrasto alla povertà e di inclusione socio lavorativa”, in sintesi sono queste le principali considerazioni emerse dai tavoli di progettazione partecipata svolti sino ad ora per la definizione del Piano Sociale di Zona 2018-2020. Ricordiamo che proprio recentemente si era affrontato il tema della mancanza di fondi per i buoni servizio del piano sociale di zona, situazione che ha creato non pochi problemi ad operatori ed utenti. 

Gli incontri, svolti tra il 12 e 22 febbraio a Trani e Bisceglie, hanno visto per la prima volta la presenza ai tavoli tematici delle organizzazioni sindacali. Per il dirigente dell’Ufficio di Piano, Alessandro Attolico, la partecipazione delle organizzazioni sindacali è stato “un contributo arricchente in quanto in grado di restituire la lettura dei bisogni e delle emergenze che il territorio esprime, accompagnata dalla lettura tecnica delle procedure amministrative, che ha già prodotto i primi spunti di lavoro che l’Ufficio di Piano intende approfondire con tutto il partenariato locale”. Numerosa anche la partecipazione dei soggetti operanti nel terzo settore che hanno potuto confrontarsi con i referenti dell’Ambito, dei servizi sociali dei comuni di Trani e Bisceglie e dell’Asl. Tratto comune fra tutti i tavoli tematici è stata la richiesta “di rafforzare la rete territoriale dei servizi, di quelli istituzionali insieme a quelli promossi dai soggetti del terzo settore, attraverso una mappatura in grado di favorire e facilitare future sinergie”. Sempre il dirigente Attolico ha colto l’occasione per porgere “Un ringraziamento particolare alla fattiva collaborazione dell’Asl, presente ai tavoli con la Dottoressa Filannino, che ha contribuito alla lettura integrata, ovvero sanitaria insieme a quella sociale, delle opportunità e criticità legate all’accesso alle prestazioni”

Tra i vari temi toccati di grande importanza è stato quello inerente la violenza sulle donne “una interessante riflessione sulla valutazione dell’autonomia economica delle donne e della conseguente possibilità di accesso a prestazioni agevolate, che sta prendendo la forma di una vera e propria proposta da rivolgere alla Regione Puglia”.

A ribadire l’importanza del confronto con il territorio da parte dell’Ambito sociale di zona è stata l’assessore regionale alle politiche sociali Debora Ciliento: “Le due amministrazioni hanno necessità di raccogliere il riscontro del territorio, degli addetti ai lavori, con particolare attenzione all’utenza finale, per garantire la qualità dei servizi ed implementare la nostra capacità di risposta puntuale, professionale e competente, rispetto ai bisogni ed alle urgenze delle fasce più fragili della popolazione”.

Sono ora in programma altre due giornate di incontri per la definizione del piano sociale di zona. Il prossimo 28 febbraio a Trani nella sala azzurra del comune di Trani si discuterà, a partire dalle ore 9, di povertà e inclusione e poi di disabilità, non autosufficienza ed invecchiamento attivo. Il 1 marzo il dibattito si sposterà a Palazzo Tupputi a Bisceglie, sempre a partire dalle ore 9 si parlerà di “Sistema del welfare d’accesso”, poi di maltrattamento e violenza e infine di minori infanzia e famiglie.

Il dirigente Attolico ha voluto invitare tutti i soggetti del terzo settore a prendere parte a questi incontri  proprio perché in questa circostanza “si chiederà al terzo settore ed alle organizzazione sindacali di esprimere i nominativi dei propri referenti, che parteciperanno di diritto alla Cabina di Regia dell’Ambito Territoriale per l’attuazione del Piano Sociale di Zona. Saranno inoltre sottoscritti con il Terzo settore e la cittadinanza attiva i Patti di Partecipazione che renderanno uniformi i rapporti di collaborazione con l’Ambito e che proseguiranno durante tutta la fase di attuazione e gestione del Piano Sociale di Zona”.