Riceviamo e pubblichiamo la replica di don Nicola Bombini, parroco di San Pietro, alle dichiarazioni del panettiere Antonio Di Benedetto sulla donazione della pagnotta raffigurante una croce per il tradizionale sepolcro del giovedì santo (leggi qui). Ecco le dichiarazioni del sacerdote:

“Premesso che io non ho nulla contro chi fa beneficenza in favore delle innumerevoli necessità della parrocchia, avendo appreso della sua iniziativa ho apprezzato il suo gesto, e durante l’incontro operativo della ‘Commissione Liturgica Parrocchiale’ con la presenza di altre persone che possono avvalorare quanto dichiaro, ho affermato che ‘l’altare in allestimento non doveva prevedere la presenza di segni e simboli che avrebbero distolto l’attenzione di chi pregava, visto che la finalità dell’iniziativa richiede di mettere in risalto il pane eucaristico e non altri simboli similari’.

Le parole riferite alla persona che ho incaricato (alla presenza di altri) non davano adito a quelle interpretazioni che sono state oggetto dell’intervista, e che evidentemente sono frutto di pettegolezzi personali mirati a screditare il mio ministero pastorale.

Pertanto mi dispiace che il panettiere abbia creduto ciecamente e commentato senza interpellarmi i pettegolezzi aggiunti al mio vero messaggio.

Colgo l’occasione per riferire al panettiere che mai avremmo cestinato il pane, anzi visto che la parrocchia assiste oltre 100 bisognosi con il servizio ‘Caritas’ sarei ben lieto se questo gesto si ripetesse settimanalmente in favore della stessa Caritas.

Mi è gradita l’occasione per smentire un’altra calunnia che circola sui “social network” riguardo il mio rifiuto di accogliere in chiesa la statua dell’Addolorata il giorno del venerdì santo.

Quando il referente della confraternita dell’Addolorata è venuto nel mio ufficio per informarmi del passaggio della statua, mi sono dichiarato immediatamente contento e disponibile, e credo che anche lui possa confermarlo.

Voglio smentire anche la menzogna che circola sugli stessi canali di comunicazione circa l’eventuale iniziativa dell’Arcivescovo per un mio trasferimento dalla parrocchia San Pietro: una calunnia decisamente denigratoria ad opera di una regia di persone a me note che pavoneggiandosi come parrocchiani attivisti di lunga data ostacolano la mia opera educativa nella comunità secondo gli insegnamenti del Vangelo e il Magistero della Chiesa.

Mi dispiace di essere stato causa di cattivi pensieri proprio in questa Settimana Santa, ma sappiate che, come Papa Francesco ci insegna, il  pastore di una  comunità parrocchiale oggi  ha come compito primario quello di formare la propria comunità secondo gli insegnamenti di Gesù e il Magistero contemporaneo della Chiesa, non lasciandosi distogliere e/o intimidire dal “terrorismo dei pettegolezzi, rinunciando per amore di Gesù e del Vangelo alla ricerca di approvazioni e gratificazioni personali e populiste.

Augurando a tutti la Gioia e la Pace di Cristo Risorto”.

 don Nicola Bombini