La Regione ha deliberato la trasformazione del laboratorio di analisi dell’ospedale di Bisceglie in “laboratorio Spoke d’urgenza”, in pratica nel nosocomio biscegliese saranno effettuate solo analisi d’urgenza mentre tutte le altre saranno inviate a Barletta.

Contro la decisione assunta dalla Regione Puglia ha preso posizione Tommaso Fontana, ex direttore del Reparto malattie infettive del Vittorio Emanuele II. “L’ottusità di tale decisione discende dall’applicazione cieca di principi di risparmio e di accentramento nella convinzione di ottenere risultati migliori e più di risparmiare”, ha dichiarato il dottor Fontana, “si sa che l’ottimo è nemico del buono e in questo caso del comune buon senso. Per esempio, le analisi di microbiologia e virologia  vengono effettuate sin dai primi anni novanta a tutt’oggi, visti i reparti presenti, e questo ha indirizzato la sua attività e di conseguenza ha mirato a formare tutto il personale (infermieristico, tecnico e laureato) in microbiologia, virologia e biologia molecolare, cercando di favorire il rapido trasferimento applicativo delle nuove conoscenze scientifiche con grande impegno, data la carenza di personale e, spesso, la mancata risposta alle varie richieste del laboratorio da parte dell’amministrazione”.  Data l’importante mole dei servizi offerti dal laboratorio analisi del presidio ospedaliero biscegliese, sempre a detta di Fontana, l’orientamento della Regione prima di questo declassamento sarebbe stato “la creazione del Polo Microbiologico-Virologico dell’Asl Bat“.

Un altro aspetto rimarcato dall’ex primario del reparto malattie infettive è quello riguardante la spesa che deriverebbe dalla riconversione del laboratorio: “in attuazione del deliberato della Regione, per realizzare tutto questo a Barletta comporterebbero  costi di gran lunga maggiori del mantenimento della situazione attuale e così si eviterebbe di annullare l’impegno già dato sino a questo momento dal laboratorio ospedaliero di Bisceglie, conservando e rispettando professionalità e competenze”. A tal proposito il dottor Fontana ha anche illustrato i numeri del lavoro svolto dal laboratorio analisi dell’ospedale biscegliese: “nel 2015 ne sono stati effettuati 499.377, nel 2016: 502.093, nel 2017: 494.850. A questi esami vanno aggiunti quelli prodotti a Trani con personale di Bisceglie, lì distaccato, e che nel 2017 sono stati ben 353.074. Questa imponente massa di esami fatti evidenzia una mole di lavoro notevolissima a cui si aggiunge la qualità dei risultati che da sempre viene riconosciuta in tutta la Regione”.

La conclusione per Fontana non può che essere una sola: “non possiamo subire tentativi di ridimensionamento dell’ospedale attraverso continui attacchi che, se non possono colpire l’ospedale nella sua interezza, colpiscono vari settori e, in qualche maniera, cercano di favorire ospedali di altre città, al di là di meriti e del valore. Il laboratorio di analisi del nostro ospedale va difeso e potenziato e non ridimensionato perché è di grande qualità e di attività di prim’ordine e diretto, attualmente, in modo ottimale dalla dottoressa Venitucci che ha a disposizione operatori tutti di grande valore e dediti al lavoro con grande abnegazione di giorno e di notte, nei giorni di festa e feriali. Si tratta di un grande patrimonio della città di Bisceglie da salvaguardare in ogni modo”.

Della stessa idea anche il candidato sindaco della lista civica, “Nel modo giusto” Gianni Casella: “Permettere a una realtà così vasta come Bisceglie di effettuare le sole analisi di urgenza è uno schiaffo a una intera città. La salute, in ogni caso, è sempre una questione di urgenza, di priorità. Tale decisione, avventata e mossa da un principio di risparmio e di accentramento poco accorto, anzi scellerato e che non tiene conto delle necessità di una grande comunità, è assolutamente da rigettare. Chiediamo alla Regione, al presidente Emiliano, di rivederla, di ridiscuterla assieme a chi conosce bene la realtà biscegliese”. Casella ha quindi chiosato “Saremo vigili e attenti sul piano della difesa del nostro ospedale siamo per il potenziamento, non per lo svuotamento. Si ripensi a tale decisione che non potrà lasciarci spettatori impassibili”.