I dati Istat relativi al consuntivo 2017 per la Bat confermano un anno con il segno positivo per il mercato del lavoro provinciale, in linea con il (pur modesto) trend nazionale. Gli occupati nella Bat sono cresciuti di 2.500 unità e sono passati da 109,3 mila a 111,8 mila unità, registrando così una crescita del +2,3%, rispetto al +1,2% della media nazionale. Un dato in controtendenza rispetto ad altre provincie pugliesi come Foggia, Lecce e Taranto, che hanno invece registrato una diminuzione di occupati. Nonostante i dati evidenzino una crescita dell’occupazione femminile (+4,6 mila unità) ed una diminuzione di quella maschile (-2,1 mila), la grande maggioranza degli occupati nella Bat è ancora di sesso maschile (75,1 mila unità contro i 36,7 mila di occupati di sesso femminile).
Complessivamente il tasso di occupazione, passato dal 41% del 2016 al 42,2%, resta comunque sensibilmente al di sotto della media nazionale (58%) e della media del nord Italia (66,7%). Il divario tra meridione e settentrione è ancora più evidente analizzando i dati relativi alla disoccupazione, che nella Bat è poco al di sotto del 18%, contro l’11,2% della media nazionale ed il 6,9% del Nord Italia. Grave rimane la situazione della disoccupazione giovanile, che nel Mezzogiorno supera ancora il 50% rispetto al 24% del nord Italia. Nella Bat il tasso di disoccupazione giovanile è del 41,4%, in aumento rispetto all’anno precedente. Infine il tasso di inattività nella Bat, con riferimento alla classe di età 15-64 anni, resta intorno al 50%, contro il 34% della media nazionale ed il 28% del nord Italia. I settori maggiormente colpiti da una perdita di posti di lavoro sono stati il primario e l’industriale.
Caratterizzati da un segno positivo sono anche i dati relativi all’export provinciale, che nel 2017 ha registrato un aumento pari al +7,6% rispetto al trimestre precedente, ma pari al +8,4%% su base annua, oltre la media nazionale (+7,4%) e quella pugliese (+4,1%). In termini assoluti il valore dell’export della Bat nel quarto trimestre 2017 è stato pari a 149 milioni di euro, il più alto valore trimestrale registrato dal 2010. Il valore relativo all’intero 2017, invece, è stato pari a 559 milioni di euro. A contribuire nella misura di oltre il 90% all’export provinciale è l’industria manifatturiera. Il 62% circa dell’export provinciale proviene, ad esempio, dal sistema moda e la Bat rappresenta uno dei principali distretti calzaturieri italiani, collocandosi al 13°posto delle province italiane. Come evidenziato dal rapporto firmato da Emmanuele Daluiso, vice presidente Euro Idees-Bruxelles, “oltre l’80% dell’export provinciale è ancora legato a settori considerati a basso contenuto tecnologico, più esposti alla concorrenza dei paesi in via di sviluppo, che possono contare sul costo della manodopera più basso”. “Qualcosa comunque sembra muoversi, scrive Daluiso, “ed i settori a medio-alta tecnologia tra il 2010 e il 2017 hanno mostrato un trend di lieve crescita