“La procedura avviata, con la richiesta di cambio di denominazione, non venga assentita, per mancanza dei presupposti etici e giuridici”. è quanto chiede il sindaco di Bisceglie, Angelantonio Angarano, attraverso una missiva, a Roberto Fabbricini, Commissario Straordinario della Figc.
“Il presidente del Bisceglie Calcio, Nicola Canonico, come ha egli stesso dichiarato in prima persona, ha cambiato ragione sociale, sede e colori sociali della società calcistica ‘A.S. Bisceglie Srl’, chiedendo alla Figc il cambio ufficiale di denominazione”, si legge nella lettera inviata anche, per conoscenza, a Gabriele Gravina, Presidente della Lega Pro. “Questo è accaduto a totale insaputa dei cittadini biscegliesi, dei tanti tifosi e dell’Amministrazione Comunale. Le scrivo, quindi, per sottolineare che non condividiamo affatto il percorso che è stato intrapreso. Non riteniamo giusto e corretto che la storia ultracentenaria del Bisceglie Calcio, fondato nel 1913 e portato avanti grazie al sacrificio e alla passione di tanti biscegliesi, dai presidenti ai dirigenti, dai calciatori agli allenatori, dai collaboratori ai tanti affezionati tifosi, possa essere cancellata in poche ore, senza alcuna condivisione da parte della città e dell’Amministrazione Comunale”.
“Questa operazione è stata confermata nel corso di trasmissioni televisive e radiofoniche”, scrive ancora il sindaco Angarano a Figc e Lega Pro. “Il tutto, peraltro, senza considerare che Bisceglie e Bari non siano comuni confinanti (Articolo 18, comma 5, sub. 2 delle Norme organizzative interne della Figc) né appartenenti alla stessa provincia. Pur nel rispetto del Bari Calcio e nella vicinanza alla “piazza” di Bari per il fallimento della loro gloriosa squadra di calcio, riteniamo che Bisceglie non possa, in alcuna maniera, pagare per quanto accaduto a Bari. E su questo, come emerge dalle loro dichiarazioni alla stampa, sono d’accordo anche i tifosi del Bisceglie e dello stesso Bari. Il Bisceglie Calcio è una società sana che ha conquistato sul campo il diritto di giocare in serie C. La Nostra città non merita di rischiare di perdere non solo il calcio professionistico, ma anche la Sua squadra di calcio, da 105 anni, ininterrottamente, riferimento dello sport locale. Riteniamo che questo abbia poco a che fare con i valori sani dello sport e pertanto, con la presente, intendo precisare fermamente che il Sottoscritto e l’Amministrazione Comunale, facendosi anche interprete dei sentimenti dei tifosi e degli sportivi biscegliesi, non condividono l’iter intrapreso dal Presidente Canonico”.
Di qui la richiesta del primo cittadino di Bisceglie alla Figc: non approvare il cambio di denominazione per mancanza dei presupposti etici e giuridici.