“Sono sicuro che la Federazione garantirà al Sindaco di Bisceglie il rispetto delle regole e dei principi che regolano il calcio e lo sport. Bari partirà dalla D con l’orgoglio dei baresi, che è quello di tutti i pugliesi, e il Bisceglie continuerà il suo cammino sportivo in C. Poi, come sempre, sarà solo il campo a dirci se meritiamo di restarci o meno. Spero che il cammino possa continuare con lo stesso Presidente Canonico, nonostante tutto. Se non dovesse accadere, la città ringrazierà e guarderà avanti così come ha sempre fatto dal 1913 a oggi. Personalmente farò tutto quello che è nelle mie possibilità per difendere la storia del Bisceglie e la città”. Lo scrive su Facebook Francesco Boccia, deputato PD, a proposito della situazione che lega ormai a doppio filo da giorni il futuro del Bari a quello del Bisceglie. 

Esprimendo la sua visione su quanto accaduto, Boccia con luicidità analizza le azioni dei vari protagonisti della vicenda, “L’errore di valutazione del Presidente del Bisceglie, Nicola Canonico, è stato clamoroso. Forse per eccesso di passione per il Bari e convinto di aver dato tanto al Bisceglie ha ritenuto di poter trasformare una squadra nell’altra. Ma le squadre di calcio non sono dei prodotti. Ogni squadra è la storia fatta da persone con le loro vite. Quelle dei calciatori, degli allenatori e dei presidenti ma ancor di più quelle dei tifosi, di chi c’è e di chi non c’è più. La storia di migliaia di persone a Bisceglie come a Bari non si cancella con un tratto di penna“, sottolinea il deputato biscegliese, “nè con un’operazione societaria. Parliamo di due squadre che hanno oltre un secolo di storia. Tanta roba, direbbero i ragazzi della curva nord, troppa per poter essere dimenticata in nome di una categoria in più da far fare al Bari che deve giustamente ripartire. Ma a Bari i tifosi sono cresciuti a pane, pallone e merito e sanno più di chiunque altro che quando si perde ci si rialza in campo e si torna a vincere in campo. Il Bari ripartirà dalla D e tornerà un giorno in A, perché quello è il posto che merita la città e quella storia straordinaria”.
 
“Il Bisceglie, anche grazie a Nicola Canonico”, continua Boccia, “vive la favola della Lega Pro che io ho sempre continuato a chiamare Serie C. La vive oggi perché c’è stato un mix straordinario tra città, tifosi e una società sana, cosa non semplice e non scontata in un tempo in cui sono scomparse tante squadre storiche. Ma questa Lega Pro che il Sindaco Angarano ha difeso con fermezza scrivendo immediatamente alla Figc è anche l’approdo di decenni di sacrifici, soldi, sudore, sangue, chilometri percorsi e vite sacrificate. Dovrei citarne tantissimi ma vado a memoria e mi scuso con i tanti che non cito, tra loro Marino Monterisi, Lucio Palazzo, Pasquale Musci, Carlo Ferrante e centinaia di dirigenti che hanno lavorato nell’ombra. Per non parlare dei biscegliesi che con orgoglio hanno indossato la maglia”, conclude, “da Spina e Di Corrado ad Aldo Papagni, Renzo Ferrante, Pinuccio Grosso e per le ultime generazioni cito Raffaele Simone su tutti e decine di biscegliesi per i quali la squadra è storia, orgoglio e passione”.