Non sono passate che poche ore dalla diffusione della notizia dello screenshot che riporta la conversazione privata che sarebbe avvenuta tra un prete cattolico biscegliese ed un ragazzo gay, la conversazione ritratta sembrerebbe a tutti gli effetti un approccio sessuale. La notizia, come prevedibile, ha avuto un’enorme eco mediatica ma a voler prendere subito le distanze è stata la locale sezione provinciale dell’Arcigay.
“Le mine vaganti” hanno espresso attraverso un comunicato stampa il loro : “Totale dissenso nei confronti del merito e del metodo della suddetta pubblicazione.” proseguendo si è precisato anche che: “Non abbiamo alcun interesse a conoscere e divulgare le presunte o vere abitudini affettive e sessuali di chiunque, foss’anche un nostro avversario politico”. Tutela della privacy innanzitutto, è questo il nocciolo della questione per il presidente Gallo e per tutto il direttivo dell’Arcigay Bat che ribadiscono ancora una volta: “Arcigay si dissocia da tutte e tutti quelli che ritengono che l’attivismo sia l’annientamento fisico e morale dell’interlocutore, che per noi non è mai un nemico”. Questa la posizione sull‘outing delle “Mine Vaganti”, nel mondo dei movimenti arcobaleno però la questione è molto dibattuta, quasi politica, c’è anche chi ritiene che l’outing forzato di certe persone con rilevanza pubblica sia necessario ed utile, evidentemente questo non è il caso della locale sezione provinciale dell’Arcigay.
Il condizionale rimane d’obbligo e la vicenda non è ancora conclusa, nei prossimi giorni seguiremo gli ulteriori sviluppi. Al momento lo stupore, lo shock e lo sbigottimento dei cittadini sta inondando tutte le bacheche virtuali del web.