Un 30enne di oggi, nato e cresciuto a Bisceglie, a 80 anni avrà visto passare il numero di giorni in cui la temperatura supera i 32 gradi centigradi da una settimana a più di un mese l’anno. Nel 2068 Bisceglie supererà quota 32 gradi per ben 35 giorni l’anno, come media in un range che può oscillare da 28 giorni ad un massimo di 68. Se oggi i giorni con temperature superiori ai 32 gradi sono circa 15 l’anno, nel 1988 era un evento decisamente più raro: 7 giorni l’anno. Questo è quello che emerge da un’analisi condotta a livello mondiale per il New York Times dal Climate Impact Lab, un gruppo di scienziati del clima, economisti e analisti di dati del Rhodium Group, dell’Università di Chicago, della Rutgers University e dell’Università di Berkeley, in California. Lo studio si basa sulle promesse di riduzione delle emissioni di gas serra sottoscritte attraverso l’accordo di Parigi. Nonostante allo stato attuale la maggior parte dei Paesi firmatari non sia ancora in grado di soddisfare tali impegni, le mappe mostrano che, in ogni caso, il futuro sarà comunque più caldo del presente. Il problema delle “ondate di calore” sarà quindi una questione tutt’altro che secondaria fra 50 anni per un 30 enne di oggi.

Integrando questi dati con quelli forniti dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, possiamo avere un quadro più chiaro della situazione. Fra il 2000 ed il 2017 le temperature registrate nella nostra città sono state in media più alte di 0.8 gradi centigradi rispetto a quelle medie dello scorso secolo: si è passati quindi da una temperatura media di 16 gradi (fra il 1900 ed il 1999) ad una di 16.8 gradi (considerando gli anni fra il 2000 ed il 2017). Il numero di giorni caldi (considerando come calda una temperatura sopra i 28 gradi nelle 24 ore) è passato da 0.6 giorni all’anno nel ventesimo secolo ad una media di 11 giorni all’anno dal 2000 ad oggi. Parallelamente, se nel ventesimo secolo si registravano rarissimi casi in cui le temperature scendevano sotto lo zero (0.1 giorni all’anno), dal 2000 ad oggi non si è registrato neanche un caso di questo tipo. 

Gli anni più caldi dal 1900 ad oggi sono stati il 1994, il 2000, il 2003, il 2012 ed il 2015. A Bisceglie il numero di giorni scolastici (quindi escludendo i mesi più caldi) in cui si è registrata una temperatura superiore ai 22 gradi è passato da 4.3 all’anno nel ventesimo secolo a 9.2 all’anno dal 2000 ad oggi. Quello dell’innalzamento costante delle temperature è un problema che riguarda non solo la salute dei cittadini, specialmente quella di bambini ed anziani, ma anche settori strategici per il nostro territorio come quello dell’agricoltura, che a causa delle alte temperatura necessiterà sempre più di elettricità per mantenere costanti i livelli di produzione (elettricità che, ancora oggi, viene principalmente generata attraverso combustibili fossili). L’Unione Europea non è attualmente in grado di mantenere la promessa sottoscritta nell’accordo di Parigi di ridurre le emissioni del 40% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990. Nonostante la creazione di un sistema cap-and-trade in tutto il continente per ridurre le emissioni dovute al consumo di elettricità e all’industria pesante, questo regolamento lascia fuori settori cruciali come i trasporti e l’agricoltura.