Tempo di bilanci di fine anno anche per Arcigay Bat “Le Mine Vaganti”. Il 2018 è stato sicuramente un anno importante per il comitato territoriale dell’associazione LGBTI+, “Le Mine Vaganti” ha infatti visto eleggere il proprio presidente, il biscegliese Luciano Lopopolo, come segretario nazionale Arcigay. Abbiamo proprio sentito il neoeletto Presidente nazionale Arcigay per chiederci di tracciare un bilancio sul lavoro svolto dal comitato territoriale della Bat nel 2018
Quali sono state le principali iniziative svolte da Arcigay Bat quest’anno?
“Di eguale importanza anche se di ambiti molto diversi sono stati il Barletta Pride, con madrina l’amica Vladimir Luxuria, e il progetto educativo svolto nelle scuole della provincia e anche a Molfetta. Per il Pride abbiamo avuto una grandissima partecipazione di gente, cosa tutt’altro che scontata dato i tempi in cui viviamo dove si prediligono sempre di più gli spazi virtuali piuttosto che i luoghi fisici per le manifestazioni e il confronto.
Nelle scuole abbiamo invece portato un progetto formativo, strutturato e non episodico con ben 25 ore di formazione, sul tema dell’educazione alle differenze e prevenzione del bullismo per orientamento sessuale e identità di genere. Questo progetto ha coinvolto oltre 300 insegnanti e proseguirà ancora almeno fino a primavera, abbiamo in programma altre cinque iniziative e a febbraio saremo operativi anche nelle scuole secondarie superiori di Bisceglie. Il progetto, patrocinato moralmente dall’assessore regionale alla Pubblica Istruzione Sebastiano Leo, viene svolto grazie all’aiuto e al supporto di Agedo e dei centri antiviolenza sparsi sul territorio”.
Non solo Presidente provinciale ora Luciano Lopopolo è anche Presidente nazionale, come potrà beneficiare il territorio della Bat di una presenza così importante nei vertici nazionali Arcigay?
“La forza di Arcigay sono tutti i territori. Questa segreteria nazionale appena eletta ha fatto della valorizzazione del lavoro quotidiano di attiviste e attivisti un tema qualificante. In questa progettualità nazionale, che già deriva dalla segreteria uscente di cui facevo parte, Arcigay Bat è polo assieme ad Arcigay Bari per il progetto “Migranet” dedicato all’accoglienza ed all’empowerment di migranti LGBTI+. Sempre Arcigay Bat partecipa alla rete nazionale formazione con Gianluca Caruolo e Marino Porta (responsabile scuola Arcigay Bat). Mi auguro che la mia presenza sul territorio possa essere di stimolo al comitato per rendere più efficace il già eccellente lavoro che svolge”.
A Bisceglie abbiamo visto l’approvazione del regolamento Commissione Pari Opportunità in consiglio comunale dove si è fatto esplicito riferimento alla discriminazione di genere e di identità sessuale, quale sarà il passo successivo?
“Atteso che la revisione del regolamento Pari Opportunità è un impegno preso in campagna elettorale del sindaco Angarano e messo in atto attraverso il lavoro dell’assessora alle Pari Opportunità Roberta Rigante, ora ci aspettiamo che sia data sostanza al protocollo di ingresso nella rete Ready. Chiediamo quindi, al sindaco Angarano e all’intera giunta, di dare valore anche agli altri impegni sottoscritti in campagna elettorale. Chiediamo sia dato impulso alla progettualità nelle scuole per prevenire violenza e discriminazione di genere anche attraverso la celebrazione, il 17 maggio, di una giornata cittadina contro omofobia e transfobia nel quadro di una ricorrenza internazionale”.
Cosa si può fare per aumentare la consapevolezza della gente, soprattutto i più giovani, sulle tematiche LGBTI+?
“Si può e si deve fare un intervento educativo ad ampio spettro che coinvolga tutte le agenzie educative/formative del territorio: scuola, associazionismo, mondo del lavoro, realtà sportive ed anche il mondo dell’informazione. In questa maniera si può riuscire a costruire una vera cultura dell’inclusione sociale e della valorizzazione di tutte le differenze. Quella per orientamento sessuale e identità di genere è solo una delle minoranze possibili, si finisce in una minoranza per tante ragioni: per condizioni fisica, per perdita del lavoro, per condizione economica. Da una cultura che non marginalizzi le minoranze abbiamo tutti e tutte da guadagnare. L’azione di Arcigay può essere un avamposto culturale e politico di un lavoro che dovrebbe essere sistemico e dovrebbe abbracciare tutte le differenze che vanno comprese, valorizzate e incluse”.
Qual è l’augurio che Arcigay si fa per il 2019?
“Celebreremo presto un congresso territoriale perché gli impegni della presidenza nazionale sono numerosi e non permetterebbero al comitato provinciale di avere una presidenza adeguatamente presente. Mi dimetterò da Presidente del Comitato territoriale Arcigay Bat molto presto e andremo a congresso, ovviamente continuerò a lavorare da attivista nel comitato provinciale. Come obiettivi per “Le Mine vaganti” abbiamo quello di rendere ancora più efficace l’intervento educativo nelle scuole, che di fatto è già oggi un fiore all’occhiello del nostro attivismo, rafforzare la rete territoriale di relazioni con le pubbliche amministrazioni per rendere maggiormente efficaci gli interventi in tutte le città della provincia, l’apertura di uno sportello migranti LGBTI+ con Arcigay Bari, cercare spazi di aggregazione su tutto il territorio provinciale e non soltanto nelle città capoluogo.
Vorrei concludere parlando a titolo personale e ringraziando sentitamente la città per il sostegno e il calore che ha mostrato in fase di candidatura alla Presidenza nazionale e poi dopo l’elezione, un sostegno concreto anche testimoniato dalle numerose attestazioni di stima di gente che non immaginavo potesse essere sensibile alle tematiche dell’Arcigay. L’augurio che faccio alla città è quello di ritrovare e costruire le ragioni della socialità e dell’inclusione, dello stare insieme e la consapevolezza che qualunque sia la sfida di carattere economico, sociale e politico ci si salva solo tutti e tutte insieme, senza lasciar indietro nessuno e nessuna”.