Uno sportello per i migranti, per sbrigare pratiche riguardanti documenti, per richiedere iter da seguire per diverse procedure e per ottenere informazioni utili sulle più variegate situazioni amministrative, associative, lavorative. Questo è quanto chiede Julio Vizcaino, coordinatore dei migranti nell’Azione Cattolica diocesana al fianco di Franco Mastrogiacomo.

“Io sono dominicano, nel nostro Paese è tutto più facile, la burocrazia è più snella e veloce”, ci spiega Julio, “Appena giunto in Italia avrei voluto creare un’associazione a sostegno dei migranti, poi Caritas e Azione Cattolica mi hanno molto aiutato a districarmi nei vari percorsi formativi e informativi”.

“Esisteva fino a qualche anno fa a Bisceglie uno sportello per i migranti”, afferma Julio Vizcaino, “poi è stato chiuso. Il sindaco Angarano sia in campagna elettorale sia dopo la vittoria alle elezioni ha promesso la riapertura dello sportello. Infatti ha mostrato attenzione in tal senso venendo a trovarci nella nostra sede qui nei locali della chiesa dei Cappuccini. In questi primi mesi di amministrazione, però, non abbiamo visto ancora nulla. Ma capisco anche che sono situazioni delicate e che richiedono tempo”.

“In questi giorni io e una delegazione di migranti abbiamo incontrato l’assessore Roberta Rigante“, aggiunge Julio, “che si è mostrata attenta e disponibile. L’avevo già incontrata durante la fiaccolata organizzata da Amnesty lo scorso 11 gennaio. E’ prematuro affermare che lo sportello sarà attivato, ma intanto abbiamo aperto un canale fatto di ascolto e di confronto”. La funzione più importante che lo sportello dovrebbe avere vi è quella di fornire informazioni sui documenti.

Un appunto sulla società attuale viene mosso da Julio: “Ciò che vede coinvolti gli extracomunitari negativamente viene raccontato e quasi arriva a diventare la regola. Ciò che, invece, li vede coinvolti positivamente viene quasi sottaciuto. E poi… se ai bambini viene quasi imposto di mostrare diffidenza nei confronti di chi ha un colore della pelle diverso o se viene detto loro ‘fa il bravo, altrimenti ti porto dall’uomo nero’, allora non si fa altro che alimentare un pregiudizio che non ha senso. Vero è che alcuni extracomunitari fomentano questo pregiudizio con atti che spesso nulla hanno a che fare con la civiltà. Ma verso chi rispetta le regole e vive civilmente non ha senso alzare muri. Chi alza muri evidenzia una grossa incapacità culturale. E in questo i genitori hanno un ruolo fondamentale”.

Domenica 20 gennaio si celebrerà la Giornata della Pace. Alle 10 messa nella chiesa di santa Maria della Misericordia e, subito dopo, partirà una marcia organizzata dall’Azione Cattolica che culminerà in piazza Regina Margherita di Savoia. Prevista la presenza dell’arcivescovo Mons. Leonardo D’Ascenzo: “Invito tutti a partecipare perché si parla di pace, un valore che deve accomunare tutti”.