“Apprendo con preoccupazione di una manifestazione no-vax organizzata da un’associazione che ha coinvolto alcuni genitori nei pressi di una scuola della Città. Al di là di ogni cavillo interpretativo, il senso della legge 119/2017 è univoco: essa prevede che i minori per cui non è provata l’avvenuta vaccinazione non possano più accedere alle aule per il grave pericolo che ne deriva. Grazie ad essa si è allontanato il rischio dell’insorgenza di nuove e più gravi epidemie nel nostro Paese per via della responsabilizzazione generale che ha innescato”, inizia così la nota redatta e firmata dal consigliere comunale di Punto d’Incontro Giuseppe Ruggieri a circa una ipotetica iniziativa ideata da una realtà no-vax.
“In questa polemica”, continua Ruggieri, “si contrappongono due opposti interessi: da un lato la necessità di evitare traumi ai bambini che, se lasciati a casa, soffrirebbero del temporaneo distacco dagli amici e della interruzione forzata del percorso scolastico; dall’altro, però, si deve considerare il rischio di contagio che deriva per i bambini immunodepressi, non vaccinabili o per i cosiddetti ‘non-responders’ e, in generale, per tutti i soggetti sensibili della nostra comunità se non più coperta dal raggiungimento delle soglie di vaccinazione di sicurezza”.
“E’ evidente”, scrive il consigliere comunale di maggioranza, “che il contrasto tra interessi così differenti non possa essere risolto se non a favore del rischio più grave per i soggetti sensibili e deve ritenersi pertanto corretto il comportamento dei Dirigenti scolastici che allontanano, seppur a malincuore, i bambini non vaccinati. In definitiva ritengo, pur valutando come importante il valore dell’accoglienza e del diritto allo studio, che tutti fino ad oggi abbiano avuto il tempo per informarsi correttamente ed ottemperare agli obblighi di legge e che non sia pensabile mettere in pericolo la vita di un bambino solo per accondiscendere alla scelta ideologica di chi ritiene, nonostante le evidenze scientifiche, la vaccinazione una mera vicenda personale; e mi dispiace che alcune associazioni ignorino tali evidenze per fini non chiari. Appare debole anche la richiesta avanzata in alcuni casi di non farsi chiamare ‘no-vax’ ma ‘per la libertà di scelta’: è un debole espediente semantico che non convince nessuno“.
E conclude: “Perciò sono solidale con i Dirigenti scolastici che, nella contrapposizione dei valori in gioco, devono necessariamente difendere il valore superiore della tutela della salute pubblica e resto al loro fianco per quanto mi compete come amministratore cittadino”.