Il pari per 2-2 maturato domenica scorsa al “Di Liddo” contro l’Atletico Vieste, nella gara valevole per il campionato di Eccellenza, ha lasciato l’amaro in bocca in casa Unione Calcio per una vittoria che avrebbe aumentato le possibilità di salvezza diretta. Quanto letto però in merito alle decisioni del Giudice Sportivo ha lasciato di sasso il club presieduto da Enzo Pedone.

Ben 800 euro di multa comminati al club biscegliese perché, secondo quanto riporta il comunicato 76 della Lnd Puglia, “Durante la fase di riscaldamento uno steward della società si avvicinava con fare minaccioso all’allenatore della squadra ospite, tentando di colpirlo con una testata al volto. Il Commissario di Campo invitava il dirigente accompagnatore ad allontanare tale steward ma il medesimo non adottava alcun provvedimento ed il citato steward rimaneva nell’area degli spogliatoi. Al 42′ del primo tempo un tifoso lanciava il liquido contenuto in una bottiglietta contro un giocatore della squadra ospite e lo bagnava. Durante l’intervallo stazionavano negli spogliatoi cinque soggetti estranei che inveivano contro giocatori e dirigenti della squadra ospite, allo scopo di intimidirli. A fine gara un soggetto non identificato accedeva negli spogliatoi, dirigendosi con fare minaccioso verso il dirigente accompagnatore della squadra ospite, ma veniva fermato dai giocatori della squadra in questione. Sempre a fine gara stazionavano negli spogliatoi dieci soggetti estranei che tentavano di aggredire i giocatori ed i dirigenti della squadra ospite: l’immediato intervento dei carabinieri faceva desistere gli stessi”.

Ricostruzione che dall’Unione Calcio non è stata digerita ed al quale ha replicato in maniera secca e perentoria affermando che, “Pur ammettendo in parte una maggiore tensione, stante l’importanza della posta in palio per entrambe le compagini, la società biscegliese disconosce in maniera assoluta un clima di minacce, insulti, sfociante in presunti tentativi di lesioni fisiche agli ospiti, circostanze che vengono imputate alla stessa nel comunicato ufficiale”.  

“Sin dalla fondazione, infatti”, continua la nota del club, “l’Unione Calcio si è sempre distinta per correttezza ed ospitalità. Lo denota l’assenza di precedenti ‘macchie’ nei sette anni di storia del sodalizio azzurro, che, come noto, basa la sua attività sul settore giovanile, facendo della crescita personale e sportiva dei tesserati la ‘mission’ peculiare. Giovani tesserati e famiglie che erano presenti alla gara, per la quale, nel pre partita e nell’intervallo, erano state riservate premiazioni alla presenza di sportivi biscegliesi protagonisti nel panorama internazionale ed esponenti dell’amministrazione comunale, ospiti che transitavano nella struttura in accordo con i vertici federali, invitati a partecipare alla cerimonia”. 

Unione Calcio che oltre a far emergere quanto accaduto nel pomeriggio di domenica scorsa ricorda anche quelle che sono le abitudini nel, “contesto blindato del Di Liddo come conseguenza della limitazione della capienza, per cui le gare casalinghe si svolgono alla presenza di svariate pattuglie di forze dell’ordine a garanzia del rispetto di tali restrizioni. Un motivo che rende quantomeno improbabile la semplice macchinazione di atti ostili nei confronti di chi ci rende visita. Alla gara contro il Vieste, inoltre, erano presenti tifosi ospiti che hanno assistito al match al fianco dei nostri spettatori, platea composta da famigliari e dirigenti biscegliesi, in quanto, come ben noto, la nostra realtà non ha seguito di tifoseria organizzata. Anche per questo respingiamo ogni accusa di persone estranee all’interno degli spogliatoi, respingendo altrettanto categoricamente tentativi di aggressione fisica di cui, infatti, non c’è alcun riscontro”.  

“Per tutti questi motivi, poi, abbiamo accolto con stupore”, continua la nota dei biancoazzurri, “la richiesta da parte del Vieste di avere a proprio seguito due commissari di campo, con annessa istanza di venire accompagnati in campo per riscaldamento e partita da parte delle forze dell’ordine, atteggiamenti contrari ad un rapporto di fatto assolutamente cordiale tra le due società. Un rapporto di rispetto che ha avuto seguito nell’immediato post partita quando, al momento della partenza dei giocatori ospiti, i vertici delle due dirigenze si sono scambiati consueti saluti ed auguri per il prosieguo della stagione”.

Le conclusioni sono nette quanto inequivocabili, “L’Unione Calcio si ritiene profondamente delusa e danneggiata per quanto dipinto artificiosamente dal comunicato ufficiale in cui, a nostro giudizio, sono state fatte confluire dinamiche, intra ed extra campo, di screzio tra giocatori nell’arco dei 90′ di gara (riscontrabili in ogni partita di qualsiasi categoria), a discapito di una società formata da gente professionista nel campo lavorativo, che fa calcio mossa da pura passione e spirito aggregativo. Nessuna sanzione economica può essere paragonabile ad una simile immagine diffamatoria. In chiusura affermiamo senza timore di smentita che il “Di Liddo” non è certamente un campo in cui ostilità e minacce sono di casa, come da possibile testimonianza dei tanti giocatori, tesserati ed addetti ai lavori che ogni sabato e domenica ci rendono visita”.