Creare una rete di sostegno, per sensibilizzare i cittadini e aiutarli a contrastare lo stigma sociale della malattia mentale. È con questi obiettivi che la città di Bisceglie si appresta a diventare una comunità “Dementia Friendly” grazie all’iniziativa di numerose realtà locali che hanno deciso di accogliere la sfida lanciata dalla sezione barese di Alzheimer Italia. Il progetto verrà presentato e discusso nella giornata di oggi, giovedì 23 maggio, all’interno del Castello Svevo, con una conferenza pubblica.
Alla tavola rotonda, che inizierà alle ore 17, parteciperanno tutti coloro che sono coinvolti nell’ideazione e nell’attuazione del progetto. Presiederanno la conferenza il sindaco Angelantonio Angarano e l’assessore alle politiche sociali Roberta Rigante. A descrivere la pianificazione e la messa in atto dell’iniziativa ci saranno due rappresentanti di Alzheimer Italia – Bari, Pietro Schino e Katia Pinto (rispettivamente presidente e vicepresidente), la dottoressa Maria Luigia De Cicco e don Franco Lorusso, vicario della città di Bisceglie. Interverranno inoltre il presidente di Confcommercio Bat Leo Carriera, il comandante della Polizia Municipale Pietro dell’Olio, l’esperto in politiche sociali Michele d’Argento e, infine, il dottor Sergio Ventura, rappresentante dei farmacisti di Bisceglie.
“L’obiettivo del progetto pilota “Dementia Friendly Community” è aumentare la conoscenza della malattia come strumento per ridurre l’emarginazione e il pregiudizio sociale nei confronti delle persone con demenza e dei loro familiari, in modo da permettere la partecipazione attiva alla vita di comunità ed il miglioramento della qualità di vita”. Con queste parole l’associazione Alzheimer Bari descrive l’essenza del progetto, sottolineando che “essere una comunità amica delle persone con demenza significa rendere partecipe tutta la popolazione, le istituzioni, le associazioni, le categorie professionali per creare una rete di cittadini consapevoli che sappiano come rapportarsi alla persona con demenza per farla sentire a proprio agio nella sua comunità”.