Prosegue la levata di scudi contro il piano di lottizzazione della maglia n.165 del Piano Regolatore Generale. Dopo il dissenso espresso pubblicamente dal Movimento 5 Stelle è ora la volta dell’associazione Pro Natura – Gruppo Ripalta Area Protetta. Per l’associazione ambientalista l’adozione del piano di lottizzazione che si voterà oggi in consiglio comunale sancirà la possibilità di “costruire nella zona prospiciente la fascia costiera compresa tra la spiaggia del Pretore e San Francesco – ex Bi Marmi”.

Pro Natura Bisceglie prosegue poi il suo intervento: “giova ricordare che tale area è a ridosso della “Zona Pantano Ripalta”, che è un bene paesaggistico sottoposto a tutela dal Decreto Ministeriale del 1/8/1985 (meglio conosciuto come Decreto Galassino), tale vincolo di tutela paesaggistica è stato inserito nel Piano Paesistico Territoriale della Regione Puglia (PPTR) con il Codice di riferimento regionale PAE0111. In pratica secondo le Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del PPTR la Zona Pantano Ripalta è una “componente culturale e insediativa” (art. 74) e “bene paesaggistico di notevole interesse pubblico” (art. 75). Per tale motivo”, aggiungono ancora gli ambientalisti, in qualsiasi piano di lottizzazione si dovrebbe tenere conto della cosiddetta “Fascia di rispetto”, così come definita dall’art. 76,che“Consiste in una fascia di salvaguardia dal perimetro esterno dei siti (….) finalizzata a garantire la tutela e la valorizzazione del contesto paesaggistico in cui tali beni sono ubicati”. Inoltre l’art. 45 delle NTA del PPTR della Regione Puglia per i “territori costieri” non ammette“piani, progetti e interventi che comportano la realizzazione di qualsiasi nuova opera edilizia, fatta eccezione per le opere finalizzate al recupero/ripristino dei valori paesistico/ambientali”.

Pro Natura lancia quindi un appello ai consiglieri comunali di Bisceglie per “rimandare ogni decisione sul Piano di lottizzazione della maglia n. 165, tenendo ben presente che la Regione con Deliberazione della Giunta Regionale 25 settembre 2015, n. 1663, pur rilasciando il parere paesaggistico, tra l’altro “con prescrizioni”, ha asserito che “l’intervento proposto ricade in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico”.Non abbiamo certamente la pretesa di spiegare la normativa in materia, ma riteniamo che quell’area debba essere riqualificata nel pieno rispetto del paesaggio, evitando la costruzione di nuovi palazzoni a ridosso del mare, bensì spendendo il finanziamento regionale di 1.3 milioni per rinaturalizzare l’ex depuratore. Chiediamo pertanto agli uomini che hanno dimostrato in questi anni una sensibilità alle tematiche della tutela del paesaggio”, concludono da Pro Natura, “di valutare attentamente ogni decisione in merito alla lottizzazione. Solo così si potrà iniziare un dibattito serio sul futuro della costa di levante, così come promesso dagli organi politici ed amministrativi della città”.