La notizia dell’azzeramento dei posti letto per i reparti di ostetricia, ginecologia e neonatologia del Vittorio Emanuele II è giunta ieri come un fulmine al ciel sereno. Le reazioni del mondo politico sulla vicenda non si sono fatte attendere.

Il sindaco Angelantonio Angarano ha dichiarato “Siamo spiazzati dalla delibera di giunta regionale sul riordino ospedaliero che penalizza fortemente l’ospedale di Bisceglie”. Angarano ha evidenziato come non si tratti di “una questione campanilistica. Semplicemente il nostro presidio ospedaliero ha numeri per essere classificato come ospedale di primo livello. Ma la cosa che ci lascia davvero perplessi è la decisione del Ministero di chiudere il punto nascite: una scelta che ci sembra intempestiva e che non tiene conto delle esigenze del territorio”. Il primo cittadino ha quindi assicurato alla cittadinanza: “Faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità, nel rispetto dei ruoli e delle prerogative, per affrontare questa situazione nelle sedi opportune. Valutiamo, con il coinvolgimento delle opposizioni, la convocazione nei prossimi giorni di un consiglio comunale monotematico”.

Dalle opposizioni si è fatto sentire Francesco Spina: “Angarano non faccia come sempre: quando combina un pasticcio chiede aiuto all’opposizione come ha fatto in materia di appalti di igiene urbana”. L’ex sindaco ha poi proseguito “preannunciai due anni fa, quando finì il mio mandato di sindaco, che mantenere gli straordinari livelli amministrativi di quegli anni sarebbe stato difficile. Ma mai avrei pensato a un crollo verticale come quello che sta accadendo in questi mesi. Le opposizioni faranno la loro parte”, assicura Spina, “ma Angarano si svegli e acquisisca la coscienza che un anno fa è stato eletto sindaco. Non bastano più le chiacchiere e le offese a chi sta dall’altra parte, occorre dare risposte concrete mostrando onestà, coraggio e competenza. Non facciamoci togliere l’ospedale dopo anni di battaglie vinte per portare il nuovo plesso ospedaliero e i nuovi servizi”.

Anche l’esponente della Lega in consiglio comunale, Rossano Sasso, è intervenuto in maniera perentoria sull’argomento. “Dall’ultima visita del Governatore Emiliano, son trascorsi appena sette mesi durante i quali ha messo in pratica tutto il contrario di ciò che ha promesso. Ma questa non è una novità per un Politico del Pd!”. Sasso sostiene che Emiliano “ha indotto i cittadini a pensare che le cose fossero ben diverse e che si stesse lavorando affinché l’Ospedale Vittorio Emanuele II divenisse presidio di I livello ma Il tentativo di chiusura del reparto di cardiologia ed il trasferimento del personale infermieristico, presso i nosocomi limitrofi, erano sintomi ben evidenti delle sue intenzioni di interrompere la crescita dell’Ospedale Biscegliese”. Sasso si dice infine preoccupato per “l’assordante silenzio della politica locale in merito a tutto ciò, è pur vero che l’aspetto Sanitario è di competenza della regione ma ciò non obbliga la nostra Amministrazione ad assistere inesorabile allo smembramento di una struttura che è sempre stata eccellente”.

Sempre dalla Lega ha fatto sentire la sua voce il rappresentante Locale Bat Rocco Prete: “A Bisceglie c’è chi si “incazza”, chi si dichiara “totalmente contrario” e chi, dopo essere stato “attento attento a non capire niente” si dice “spiazzato” ma nel frattempo il nostro ospedale viene declassato compresa la chiusura del punto nascite”.

Dalla coalizione “Nel modo giusto” è intervenuto il Presidente del Consiglio Comunale Gianni Casella: “Su questa cosa mi incazzo veramente, lo avevo predetto in campagna elettorale l’anno scorso ma nessuno dico nessuno mi ha ascoltato. Così non si va da nessuna parte. Difendiamo il nostro ospedale”. Sempre dalla stessa coalizione è giunto il commento di Alfonso Russo “Ci incavoliamo perché in pratica il nostro ospedale è stato come altri declassato. Non conosco bene i criteri, conosco invece i parlamentari passati e presenti che se ne sono fregati della loro città, delle esigenze di una comunità di 56000 abitanti che non solo ha perso una parte dei servizi sanitari. Vi manderei tutti a raccogliere i pomodori. Spero ardentemente che cambi questo sistema assurdo di elezione. Vergognatevi!”.

Infine, da Roma è giunto anche l’intervento del deputato biscegliese in quota Pd Francesco Boccia “Il provvedimento disposto dal ministero della salute che prevede la chiusura del punto nascita dell’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Bisceglie mi trova totalmente in disaccordo. Porterò la vicenda in Parlamento e chiederò spiegazioni alla ministra Grillo. È una decisione inaccettabile che dovrà necessariamente essere modificata uscendo inevitabilmente dal piano operativo”. Boccia ha poi aggiunto “ci sono centinaia di ospedali che non raggiungono le mille nascite ma non per questo hanno subito la cancellazione del punto nascita. È un problema di numeri? Da persona che vive ogni giorno immersa nei numeri pretenderò di capire tutti ma proprio tutti i dati e le cifre e, sono sicuro, che scopriremo insieme numerose incongruenze. Il nodo non è un numero freddo e spesso analizzato da persone che da Roma non hanno mai visto dal vivo un ospedale pubblico, ma la qualità del servizio e la congruenza complessiva. Chiederò spiegazioni al ministero della salute e alla regione. Su un tema così delicato”, ha concluso il parlamentare, “mi auguro ci possa essere sul territorio la più ampia unità politica”.