Il movimento civico Difendiamo Bisceglie annuncia una raccolta firme in difesa dell’ospedale di Bisceglie. La raccolta si svolgerà dal lunedì al sabato dalle ore 18 alle ore 20 nella sede di Difendiamo Bisceglie in via Campanella 16.
“Negli ultimi anni, grazie alla lungimiranza e alla tenacia dell’amministrazione comunale Spina e di molti operatori sanitari del territorio”, scrivono dal movimento civico, “l’ospedale civile Vittorio Emanuele II di Bisceglie è cresciuto esponenzialmente con numerosi lavori nelle sale operatorie dell’ostetricia, nelle sale operatorie di chirurgia e con la realizzazione di un nuovo e modernissimo reparto di rianimazione. E’ stato realizzato un nuovo plesso ospedaliero “Don Pierino Arcieri”, centro polifunzionale, con nuovi servizi, proprio accanto al vecchio ospedale civile. Tutti questi lavori erano preordinati al potenziamento dell’ospedale ed erano funzionali al mantenimento del punto nascite”.
Difendiamo Bisceglie evidenzia come proprio con “queste argomentazioni le amministrazioni comunali precedenti hanno difeso il mantenimento del reparto ostetricia e neonatologia. Su questa questione era stato avvisato da mesi (a febbraio circa) anche il sindaco di Bisceglie Angarano, quale massima autorità sanitaria locale. Apprendiamo esterrefatti ora della irreversibile decisione del Ministero di procedere alla chiusura dello storico reparto nascite dell’ospedale di Bisceglie. A fronte di questa decisione il sindaco si dichiara stranamente spiazzato e impreparato”.
Difendiamo Bisceglie sostiene di “non volersi arrendere” e pertanto ha scelto di mobilitarsi con una raccolta firme. L’intento dell’iniziativa è quello di “sensibilizzare le istituzioni comunali dormienti e i parlamentari del territorio, affinchè illustrino correttamente la situazione presso il Ministero”.
Anche Marco Di Leo, ex consigliere comunale ed esponente della lista Bisceglie D’Amare, ha lanciato il suo appello in difesa del punto nascite dell’ospedale di Bisceglie. “Il piano di riordino ospedaliero deliberato in giunta regionale assume strani connotati se pensiamo alla qualità dei servizi offerti dal nostro plesso ospedaliero e dalle necessità della comunità, non solo biscegliese, composta da oltre 100mila persone. Assai tardiva e fuori luogo”, secondo Di Leo, “è stata la reazione dell’amministrazione Angarano che forse avrebbe dovuto prevedere e prendere le giuste contromisure ad una situazione maturata sicuramente nell’ultimo periodo. Dopo gli ultimi anni in cui Bisceglie ha visto la nascita dell’Unità Operativa di Rianimazione e la realizzazione delle nuove sale operatorie, non ci saremmo mai aspettati la classificazione ad “Ospedale di base” con l’annessa chiusura del punto nascite del Vittorio Emanuele II”.
De Leo quindi afferma “La cittadinanza non può restare a guardare. C’è la necessità di far sentire la propria voce ad una politica lontana dai bisogni della gente, una politica non in grado di assumersi la paternità di quanto, nel nostro caso, accaduto”. L’ex consigliere quindi conclude “Siamo chiamati a scendere in piazza per dar dimostrazione che nascere a Bisceglie non è solo una necessità, ma anche un diritto. Che sia una manifestazione, una raccolta firme o che sia un comizio non ha importanza: tutta la cittadinanza deve essere partecipe e compatta ed io, insieme ai miei amici e sostenitori, sarò disponibile a dare il mio contributo per la città e per noi cittadini”.