“In nottata è arrivato l’ultimo comunicato giornaliero dei comuni italiani: quello di Bisceglie. Sono circa 60 i casi complessivi emersi finora a Bisceglie, tra quelli risultanti dalle dichiarazioni del sindaco e quelli che apprendiamo dalle auto-dichiarazioni responsabilmente fatte sui social dai diretti interessati. Il focolaio è già scoppiato, come purtroppo avevamo previsto un mese fa, constatando il ritardo con cui si procedeva a prendere provvedimenti e a fare i tamponi per arginare la situazione”. A scriverlo è il consigliere d’opposizione Francesco Spina, commentando la notizia dei 56 casi di positività a Covid-19 nella città di Bisceglie e la situazione attuale all’interno dell’Opera Don Uva (LEGGI QUI). 

“Le decine di messaggi e telefonate di operatori sanitari che ci comunicavano la loro preoccupazione per i possibili momenti di contagio con colleghi, familiari e altri cittadini ci avevano messo in guardia e, nonostante anche gli attacchi subiti per farci zittire, non abbiamo rinunciato al nostro compito di denunciare la situazione e sollecitare provvedimenti”, scrive Spina. “Bisceglie è oggi la prima città della Bat in termini di contagi e non è certo la più grande. Giustificare il dato con la circostanza che abbiamo la più grande struttura ospedaliera privata è un’aggravante, perché il Sindaco dimentica di dire che proprio per Cdo bisognava fare fin dall’inizio un cordone sanitario attorno alla Cdp: più di mille dipendenti della cdp, senza contare collaboratori e fornitori, sono di Bisceglie, vivono a Bisceglie, comprano a Bisceglie. Ora, visto che il Sindaco ha dichiarato di non gradire organismi istituzionali per il coinvolgimento delle opposizioni, si affidi almeno a tecnici e  si faccia affiancare da organi prefettizi per gestire questa situazione drammatica. Nessun allarmismo, ma la giusta preoccupazione per rimanere tutti a casa in questi giorni di festività pasquali. Non ci mancheranno i mezzi per farci, virtualmente, gli abbracci e gli auguri più affettuosi per la Santa Pasqua”.