Giunge una nota del presidente del consiglio comunale di Bisceglie, Gianni Casella, comprendente alcuni dubbi circa i servizi e i controlli nella struttura Opera don Uva di Bisceglie, al centro dell’attenzione in questo periodo per via dell’emergenza sanitaria.

“Mi chiedo come mai l’azienda che svolge il servizio di pulizia all’interno della ex Cdp non fornisce adeguati dispositivi di sicurezza ai propri dipendenti vista la grave situazione? Com’è possibile che l’Azienda Universo Salute“, scrive Casella, “non si sia resa conto di tale inadempimento, visto che, a suo dire, ha predisposto e ottemperato a tutte le procedure previste dal protocollo? E inoltre è mai verosimile che un servizio così delicato non risponda a criteri imposti nel rispetto dei protocolli di sicurezza senza che l’azienda appaltante ne sia a conoscenza? Insomma chi controlla chi?”.

I controlli della Asl a che punto sono? E come mai non ci si è accorti nel caso di questa grave mancanza? La Regione cosa intende fare per questa situazione e per l’evolversi dei contagi conclamati?“, chiede e si chiede il presidente Casella, “Perché non si predispone un cordone sanitario? Perché non si è agito tempestivamente sin dal verificarsi del primo contagio all’attivazione nonché obbligo di effettuare tamponi per tutti i dipendenti e pazienti?”. “E’ normale che l’amministrazione abbia inviato mascherine e altri dispositivi di sicurezza? Perché questo silenzio rotto dall’invio di lettere formali inviate dal Sindaco per chiedere ciò che dovrebbe essere già da tempo attuato?”.

“E di fondamentale importanza agire anziché scrivere, questo a tutela di tutti, compresa la nostra comunità. Azione, concretezza, informazione corretta e immediata, messa in sicurezza sono elementi necessari e, credetemi, non c’è più altro tempo da perdere per evitare che sino a quando il dottore studia, il malato muore. Insomma”, conclude Casella, “credo che qualcuno stia sottovalutando una situazione molto grave a cui non ci sono ancora risposte chiare”.