Serviranno due mesi per avere i risultati degli esami tossicologici e delle analisi effettuate sui tessuti degli organi di Alessia Ferrante, per capire che cosa abbia ucciso la giovane influencer, morta in un centro estetico di Monopoli lo scorso 11 aprile in attesa di sottoporsi ad un intervento di chirurgia estetica.

L’autopsia, eseguita all’Istituto di medicina legale del Policlinico, non ha rivelato “nulla di macroscopico che possa giustificare la morte”. Solo ulteriori e più approfondite analisi, quindi, potranno stabilire se la donna avesse assunto farmaci che possano aver interagito con l’anestetico che le è stato somministrato o se le cause dell’arresto cardiaco siano state altre. Intanto, proseguono le indagini per capire se il Poliambulatorio fosse autorizzato ad operare quel tipo di intervento. I Carabinieri, per ordine della Procura, hanno raccolto materiale dalla struttura e trasmesso al Comune e all’Ordine dei medici.