Oltre cinquanta attività biscegliesi aderiranno alla manifestazione di protesta “Risorgiamo Italia”, organizzata dal Movimento Imprese Ospitalità. Gli imprenditori della ristorazione accenderanno le insegne e le luci dei loro locali oggi, martedì 28 aprile alle 21, come atto dimostrativo contro le decisioni del governo. Dalle vetrine di ogni locale sarà visibile un messaggio di unione ed esortazione: RisorgiamoItalia. Ogni imprenditore potrà manifestare con foto, video messaggi ed atti dimostrativi al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica alle ragioni della loro causa comune. Tutte le attività aderenti posteranno mercoledì 29 sulla loro pagina Facebook la foto delle chiavi della loro attività, che verrano così simbolicamente e virtualmente consegnate al sindaco Angelantonio Angarano. A livello regionale, invece, verrà simbolicamente consegnata una chiave in rappresentanza di tutte le attività pugliesi aderenti a Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci. Referente dell’iniziativa, a livello provinciale, è Roberto Maggialetti, patron del DF, la discoteca che ha riaperto i battenti a inizio anno in città.

“Esprimiamo un secco rifiuto ad una modalità di apertura che ci consegni fallimento sicuro”,  spiegano gli organizzatori della manifestazione. “Le nostre attività sono state chiuse per decreto, i ricavi sono stati azzerati, siamo stati privati del nostro lavoro e delle libertà. Consapevoli del dramma sanitario che si stava abbattendo sul paese, abbiamo accettato questi enormi sacrifici di buon grado. Oggi, con una sola voce, vogliamo manifestare in migliaia la delusione di chi è stato lasciato solo con le proprie spese, i dipendenti, gli impegni economici pregressi e le incertezze future. A fronte della nostra grande disponibilità, l’azione del governo fino ad oggi si è dimostrata tardiva ed insufficiente. Ci è stata premessa liquidità e non ci sono arrivate neanche le dovute garanzie. Quando si parla di fase due o fase tre, vengono contemplati parametri insostenibili, distanze incolmabili con una riduzione del 70% dei coperti disponibili e tutte le responsabilità a carico dei gestori. Aprire con il 30/40% dei ricavi ed il 100% dei costi. Per i locali di pubblico spettacolo la data della riapertura non è nemmeno al orizzonte. Questo è un gioco al massacro cui non vogliamo partecipare. Senza le dovute garanzie non riapriremo!”.