L’arcivescovo Giovanni Ricchiuti risponde al ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia, che nelle scorse ore aveva affermato che “seguire la messa di Natale due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia”. Dalle pagine de ilfattoquotidiano.it il presidente nazionale di Pax Christi e vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti rivolge il suo appello: “Sul Natale non si facciano battute al limite della presa in giro. La battuta che può nascere due ore prima o tre ore prima non mi sembra intelligente”. I vertici della Cei prenderanno una posizione unitaria nel Consiglio permanente che si terrà il 1° dicembre, anche alla luce del confronto con il Comitato tecnico scientifico del governo italiano.

“Per cortesia, – afferma monsignor Ricchiuti – lo chiedo anche come vescovo italiano, il Natale lo lascino prima di tutto alla celebrazione cristiana e ai fedeli. E si possa in qualche modo partecipare, sia pure con tutte le precauzioni necessarie e la disponibilità all’obbedienza alle norme. Sul Natale in questi giorni si sta parlando a destra e a sinistra. La Chiesa da tempo, anche prima della pandemia, aveva criticato l’aspetto paganeggiante del Natale, alludendo soltanto alla cornice di questa festa, a tutte le questioni che obbediscono a logiche di economia, commercio, uso e consumo. I cristiani, invece, sono invitati a celebrare la natività di Gesù in semplicità e sobrietà e a lanciare con la loro testimonianza questo messaggio al mondo intero”.

Il presule conclude: “Io credo che per la notte di Natale ci debba essere qualche concessione in più sugli orari e sulla partecipazione dei fedeli, che non ci venga tolta questa gioia di celebrare la natività sia nel rispetto delle norme che della liturgia”.