È  giunto a conclusione il percorso progettuale “Star bene a scuola: relazioni, conflitti, emozioni” attivato presso la Scuola Secondaria di Primo Grado “Riccardo Monterisi” nell’anno scolastico 2020-2021.

Il progetto è nato dalla consapevolezza condivisa tra l’Istituzione Scolastica e l’Ente Comunale di  promuovere all’interno del gruppo classe non solo uno spazio fisico e cognitivo ma, soprattutto, un luogo psichico in cui il ragazzo si sente accolto, sostenuto, rassicurato, accettato, reso consapevole e incoraggiato nella totale espressione della propria individualità, accrescendo  la sua capacità di autoriflessione, la capacità di autoregolare i propri stati emotivi, di relazionarsi in modo rispettoso verso l’individualità altrui vista come punto di forza e non di emarginazione. L’anno scolastico che sta per concludersi ha rappresentato una sfida difficile nel percorso evolutivo  degli alunni e dei docenti.

“La pandemia con le sue conseguenze e il ricorso alla DDI prolungato nel tempo hanno incrinato il rapporto di ogni singolo alunno con i suoi coetanei e con gli insegnanti producendo chiare manifestazioni comportamentali di ritiro emotivo-affettivo. In altre parole, gli alunni hanno esperito una situazione di solitudine e abbandono, mai conosciuta prima, in un momento di massima fragilità quale è l’adolescenza”, spiegano in un comunicato la prof.ssa Teresa Angarano, responsabile del progetto e la prof.ssa Bianco, Funzione strumentale – Relazioni con il territorio della Scuola Monterisi. “La paura del Covid, l’ansia e l’incertezza legata alla malattia dei propri cari, la rabbia, il distanziamento sociale e la frustrazione per la forzata solitudine, il dolore per la perdita di persone care insieme ad un diffuso senso di colpa sono state tra le emozioni più dirompenti che i ragazzi hanno percorso in questo tempo, adducendo un reale rischio non solo sul loro sviluppo cognitivo ma soprattutto emotivo”.

Eccessiva irritabilità, disattenzione, ritiro emotivo, scarsa comunicazione, fino a giungere a problemi più complessi quale l’anoressia, la bulimia, i disturbi del sonno, l’autolesionismo, il bullismo e il cyberbullismo hanno costellato la vita dei nostri ragazzi in questo tempo storico. Il nostro mondo di adulti e di insegnanti si è trovato inerte nell’affrontare una situazione pandemica che ha sconvolto il nostro essere. 

Il progetto si è avvalso della collaborazione con la dott.ssa Annamaria Bonasia, psicologa del Comune. Il lavoro della dott.ssa Bonasia, condotto in sinergia con l’intero team docente,  il confronto costante tra la psicologa e la Dirigente Scolastica prof.ssa Lucia Scarcelli, hanno incentivato tutto il percorso di alfabetizzazione emotiva, rispecchiando chiaramente gli obiettivi dell’intervento. L’intero percorso progettuale, inserito nella didattica quotidiana, ha permesso anche ai docenti di sperimentarsi e imparare un diverso approccio di educare, tirando fuori davvero il meglio da ciascun ragazzo e dall’intero gruppo classe. 

Uno dei punti di forza del progetto è stato, indubbiamente, il lavoro di rete, la sinergia tra Istituzione Scolastica ed Ente Comunale che, nelle persone del Sindaco dott. Angelantonio Angarano, della dirigente della ripartizione dott.ssa Annalisa Fortunato e alla dott.ssa Annamaria Bonasia, ha sostenuto questo percorso scolastico complesso.