Un’altra parte delle armi dell’ex gip De Benedictis potrebbe essere stata trovata a Bisceglie, in casa dell’anziano suocero. A scoprirla i i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico in collaborazione con la Squadra Mobile di Bari, che stamattina hanno sequestrato pistole e fucili in casa di Mario Lanotte, 88 anni, padre della defunta moglie dell’ex giudice, in carcere a Lecce con l’accusa di possesso di armi da guerra.
Al momento non ci sono però elementi che inducano gli investigatori a ricondurre queste armi a De Benedictis. Lanotte, ex ufficiale dell’Esercito, in passato è stato titolare di un’armeria a Molfetta. Nella sua casa sono stati trovati anche circa 700 pezzi legalmente detenuti, comprese numerosi armi storiche.
Secondo l’ipotesi investigativa l’ex magistrato avrebbe ricevuto tangenti da un avvocato, Gianfranco Chiariello, per ammorbidire la posizione di tre detenuti e procedere alla loro scarcerazione. Proprio per provare a ottenere i domiciliari, l’ex gip ha presentato ricorso al Riesame di Lecce, che ne discuterà il 6 agosto.