Armati e a volto coperto avrebbero assaltato in quattro, nella notte tra il 10 e l’11 luglio dell’anno scorso, una villa, a Bisceglie di proprietà di un imprenditore.
Dopo aver sfondato la porta d’ingresso e, dopo aver immobilizzato l’uomo, legandogli le braccia al torace con del nastro adesivo, si sarebbero impossessati di un orologio Rolex e del portafogli, con all’interno circa 300 euro, che la vittima aveva appena poggiato su un mobile. Nei giorni scorsi agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari e del commissariato di Bitonto hanno arrestato cinque persone nei comuni di Bari e Bisceglie, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dall’Ufficio gip del Tribunale di Trani. Sono tutti pregiudicati, di cui quattro residenti a Bari ed uno a Bisceglie.
Sono accusati dei reati di rapina pluriaggravata, porto illegale di arma da fuoco e lesioni personali aggravate in concorso. L’imprenditore era solo nella villa. Era rincasato da poco ed era seduto sul divano, davanti alla televisione, intento a conversare al telefono con la propria compagna quando, all’improvviso, si vide apparire davanti i malviventi. Questi ultimi, alla ricerca di altro denaro, misero a soqquadro l’appartamento, riuscendo a trovare altri 1500 euro in contanti. Non contenti, continuarono ad incalzare la vittima.
Uno di loro inserì con violenza la canna di una pistola nella sua bocca, spaccandogli il labbro ed urlandogli in faccia: ”dove stanno i soldi, dimmelo altrimenti ti ammazzo”.
In quei frangenti, la compagna della vittima, che era ancora in linea al telefono, caduto sul pavimento al momento dell’aggressione, stava ascoltando, impotente, le urla ed i rumori di quei drammatici istanti. I rapinatori, non essendo riusciti a trovare altro denaro, trascinarono l’imprenditore fuori dell’abitazione e lo costrinsero ad accompagnarli negli uffici aziendali, situati nella parte retrostante della casa, ordinandogli di mostrare loro dove fosse la cassaforte e di aprirla.
Dopo che la vittima disse disperatamente, a più riprese, di non avere alcuna cassaforte, i malviventi decisero di allontanarsi, tentando di portare via l’auto dell’imprenditore, un’Audi di grossa cilindrata, senza tuttavia riuscirci a causa della chiusura del cancello di ingresso della villa.
Gli agenti della Squadra Mobile di Bari, insieme a quelli del Commissariato di Bitonto, che hanno condotto le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Trani, si sono trovati di fronte alla difficile ricostruzione dei fatti, anche perché i rapinatori, per ostacolare le indagini e la pronta reazione delle Forze dell’Ordine, sradicarono e portarono via il Dvr contenente le immagini dell’impianto di videosorveglianza della casa della vittima e disattivarono le linee telefoniche e dell’allarme antirapina.
Ciò nonostante, grazie all’impiego di strumenti sofisticati di intercettazione ed al supporto del personale del Gabinetto di Polizia Scientifica, i poliziotti sono riusciti ad individuare i presunti responsabili, raccogliendo un grave quadro indiziario, “tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria”, viene precisato, sulla base del quale la Procura della Repubblica del Tribunale di Trani ha richiesto ed ottenuto il provvedimento cautelare.
Secondo l’impostazione accusatoria, accolta dal gip, i quattro pregiudicati baresi, avvalendosi della collaborazione e del supporto logistico di un quinto complice, residente a Bisceglie, avrebbero pianificato accuratamente il ‘colpo’, effettuando numerosi sopralluoghi finalizzati a studiare le abitudini della vittima, individuare eventuali sistemi di videosorveglianza e le possibili vie di fuga. Dopo un concitato briefing effettuato nell’abitazione del ‘basista’, i quattro presunti responsabili materiali dell’assalto, una volta copertisi il volto ed impugnate le armi, avrebbero effettuato l’irruzione violenta. Subito dopo l’assalto e l’uscita da casa della vittima vennero ‘recuperati’ dal complice biscegliese.
Il basista biscegliese, poco più che ventenne, è stato rintracciato nella propria abitazione dagli agenti della Polizia di Stato e condotto in carcere nella giornata del 16 febbraio scorso. Altri tre partecipanti alla rapina sono stati raggiunti dal provvedimento cautelare nelle rispettive carceri nelle quali erano già detenuti in quanto ritenuti responsabili di un’altra grave rapina ai danni di un autotrasportatore nel mese di giugno dell’anno passato. Il quinto complice, inizialmente irreperibile, è stato rintracciato nella giornata di ieri dalla Squadra Mobile di Bari e condotto in carcere.
“È importante sottolineare -spiega la Procura di Trani- che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti”.