Redigere la recensione di uno spettacolo teatrale, musicale, artistico ideato e scritto dal poliedrico, vulcanico, eclettico Fabiano Di Lecce rischia di diventare quasi patetico e noioso. Gli aggettivi per descrivere ciò che Di Lecce porta in scena rischiano di essere sempre gli stessi: straordinario (nel senso di fuori dall’ordinarietà), coinvolgente (anche quella parte di pubblico più freddo ne rimane colpito e rapito), stupefacente (un mix di rinnovare stupore, magia, colori, luci, musiche che catapultano, ma con dolcezza, lo spettatore in una realtà altra, in un mondo migliore).
Così è stato anche per “Il sogno di Aladdin” andato in scena al Teatro Politeama Italia di Bisceglie e che ha fatto registrare per tutti i quattro appuntamenti in programma il sold out. La storia, riadattata da Fabiano Di Lecce, direttore della Compagnia Fagipamafra, è quella di Aladdin, un ragazzino che vive di espedienti non sempre leciti che, però, trova luce, serenità, amore nella principessa Jasmine. Tante saranno le peripezie, le difficoltà, gli ostacoli che si porranno dinanzi al lieto fine. Ma è bello pensare ed è bello constatare, come nelle favole, che a trionfare sia sempre il bene sul male. Con l’aiuto di un genio, sì, ma che in realtà rappresenta la nostra innata, a volte nascosta, forza di volontà, la nostra testardaggine nel raggiungere l’obiettivo. E l’essenziale è, per l’appunto, ciò che in noi è innato, quei buoni sentimenti capaci, silenziosamente o in modo irruente, di capovolgere le sorti del mondo.
Impeccabili, per interpretazione, capacità scenica, doti artistiche, espressività i quattro interpreti principali del lavoro: Omar Girasa (Aladdin), atletico, espressivo e padrone del palco, Martina Zagaria (Jasmine), dalle doti canore superlative, Pietro Cassanelli (Genio), l’ingrediente immancabile per un lavoro artistico che si faccia ricordare, un mélange tra il trasformismo di Jim Carrey in “The Mask” e la nobile disinvoltura di Drusilla Foer, e Leonardo Tatoli (Jafar), capace di farsi detestare per bene essendosi calato interamente e magistralmente nel ruolo dell’antagonista.
Ma degnissimi di nota tutti gli altri interpreti, i quali, ben si vede, vivono il teatro non come un impegno infrasettimanale assunto per bypassare la routine quotidiana, ma come una missione, una passione da coltivare col sorriso: Grazia Camero (Abu), Rosalba Lacedonia (Iago), Clara Tortora (Sultano), Patrizia Ricchiuti, Daiana Giordano, Mariagrazia Rutigliano, Flavio Di Liddo, Domenico Pansini, Roberta Pizzi, Michele Papagni, Pasqua Valente, Giuseppe De Pasquale, Daiana Giordano, Angela Lezoche, Lorenzo Colangelo. Corpo di ballo: Maria Anna De Ceglia, Lucrezia Mastrapasqua, Federica Di Leo, Angelica Curci, Isa Ciccolella, Stefania Povia e Gabriella Todisco.
Vocal coach: Luciana Negroponte. Coreografia: Vanessa Lacedonia. Designer scene: Simone Sinesi. Make up artist: Rita Torchetti. Hair stylist: Tonia Di Pilato.