Tutto pronto per la prima edizione del “Festival delle Liberazioni”, progetto che, prendendo le mosse dalla Festa della Repubblica, proporrà una serie di iniziative volte a sviluppare il tema della “liberazione” in tutte le sue accezioni. L’azione sinergica di numerose associazioni – Presidio del Libro-Circolo dei Lettori, Pax Christi, Libera, Common Ground, Legambiente, Amnesty e Open Space, nonché i Comuni di Bisceglie e Corato – tutte coordinate dall’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) darà infatti vita a sei giorni di eventi (2-7 giugno) tutti aventi come filo rosso la libertà di vivere e di esprimere sé stessi.
Si parte oggi, giovedì 2 giugno: il giorno della Festa della Repubblica si aprirà con una visita guidata (alle 10) ad Altamura, presso il più grande campo di prigionia nazifascista d’Italia; contemporaneamente in piazza Cavallotti, a Corato, un reading seguito da attività laboratoriale avvicinerà i bambini al difficile argomento.
Nel fine settimana saranno degli esperti a condurre le attività del festival. Venerdì 3 sarà ospite delle Vecchie Segherie la docente universitaria Lea Durante, che parlerà al pubblico della vita e delle opere di Pier Paolo Pasolini, di cui si è celebrato quest’anno il centenario della nascita e noto per aver fatto della sua libertà intellettuale un marchio distintivo della sua poetica. Sabato 4, alle 20.30, sarà invece la volta di Salvatore Cosentino: il magistrato si esibirà infatti al Teatro Don Sturzo con la sua pièce “Più di 70, ma non li dimostra“, dedicata alla Costituzione. Concluderà la settimana l’incontro con Pasqua Demetrio a Palazzo Tupputi, che alle ore 17 di domenica 5 terrà un intervento su “I diritti inviolabili dell’uomo“.
Concluderanno l’iniziativa la mostra “Eroi”, che prevede l’esposizione di gigantografie a tema nelle città promotrici dell’iniziativa (lunedì 6 alle ore 19) e l’incontro con l’Associazione Campo 65, che si svolgerà nel chiostro del Palazzo di Città di Corato.
«La Festa della Repubblica», spiega l’Anpi, «costituisce un’occasione utile per aprire una riflessione sulle forme di oppressione presenti ancora nel nostro tempo, nelle nostre culture e nei nostri territori. La “liberazione” va intesa nelle sue molteplici declinazioni storiche e sociali: dall’oppressione dei fascismi a quella della criminalità organizzata, dalla cultura del riarmo a quella delle politiche neoliberiste responsabili delle forti disuguaglianze a livello globale portatrici a loro volta di guerre, fino ai cambiamenti climatici.»