Legambiente Puglia saluta con favore la proposta formalizzata dal Comune di Bisceglie e inviata inizialmente ai Comuni di Andria, Barletta, Corato, Molfetta, Terlizzi, Ruvo e Trani con l’intenzione di attivare un percorso finalizzato all’istituzione di un Ecomuseo del nordbarese.

La costituzione dell’Ecomuseo e il coinvolgimento di Comuni, associazioni e portatori d’interesse locali consentirebbe l’individuazione e la tutela di uno spazio sovracomunale, capace di creare connessioni tra tutti i soggetti coinvolti dal punto di vista ambientale, storico, paesaggistico, naturalistico e culturale.

“Con questa iniziativa si creerebbero le condizioni per un turismo alternativo con la crescita di nuove opportunità per tutte le comunità interessate e per l’imprenditoria locale, grazie a una diversa narrazione del territorio che privilegi la valorizzazione di beni architettonici, storico – artistici, di luoghi materiali e immateriali, di paesaggi rurali tradizionali, con la possibilità di riqualificare aree considerate degradate o marginali”, si legge nel comunicato stampa dell’associazione ambientalista. “Una rete ecomuseale, inoltre, accrescerebbe il senso di appartenenza delle comunità al loro territorio, incentivando la cittadinanza attiva e coordinando le risorse presenti nelle nostre comunità su un tema comune, ovvero quello delle Vie delle Acque e degli infiniti collegamenti con il fenomeno del Carsismo da un punto di vista geologico, morfologico, sociale, politico”.

Legambiente Puglia, nella convinzione che l’obiettivo della Rete degli Ecomusei sia immaginare e attuare nuove forme di partecipazione per le comunità locali, auspica che tutti i Comuni coinvolti vedano nel Carsismo e nelle Vie dell’Acqua quell’elemento identitario che, attraverso l’istituzione di un Ecomuseo, possa rivitalizzare i nostri territori e favorire una prospettiva turistica improntata all’ecologia, all’integrazione, all’esperenzialità.

“È importante favorire e incrementare questi percorsi volti ad una visione del territorio, in cui l’obiettivo è certamente la salvaguardia ambientale ma anche la tutela di un’eredità che costituisce la storia di una comunità”, dichiara la direttrice di Legambiente Puglia, Daniela Salzedo. “Attraverso l’istituzione di un luogo così importante, inoltre, si darebbe l’impulso ad una vera e propria rete attiva tra Comuni, associazioni e portatori di interesse, tutti insieme coinvolti nella ricerca di un unico obiettivo. Questo, infine, diverrebbe il mezzo per accrescere il senso di appartenenza delle comunità al proprio territorio che rimanda tutto al concetto di cittadinanza attiva, alla fine il grande motore che muove i territori e li riqualifica, dando ad essi nuova vita”.