A poco più di un mese dallo spostamento del mercato alimentare (del pesce, della frutta e della verdura e dei fiori), Confcommercio Bisceglie e gli operatori impegnati in prima persona nelle nuove postazioni di via san Martino tracciano un primo bilancio del lavoro svolto presso l’area polifunzionale.
«Il trasferimento è temporaneo, teniamo a ribadirlo – spiega Leo Carriera, presidente Confcommercio Bisceglie –. Al termine dei lavori che stanno interessando la precedente area di Corso Umberto I terremo un tavolo con l’amministrazione e gli operatori per capire punti di forza e di debolezza dell’area di via san Martino e valutare se la permanenza nell’attuale area o il trasferimento nella zona precedente».
«In queste prime settimane abbiamo riscontrato un calo di lavoro. A livello temporaneo l’area va bene, ma il mercato di corso Umberto rimane un punto di riferimento per Bisceglie: anche la maggior parte dei clienti dice di preferire il mercato in corso Umberto», sostiene Gianni Landriscina.
«A mio avviso l’area polifunzionale di via san Martino in cui ci troviamo a operare da poco più di un mese ha portato finora risultati soddisfacenti – dichiara Giacomo Maenza –. Vero è che abbiamo più clienti il martedì mattina, ma non abbiamo criticità acute da segnalare. Restano accorgimenti tecnici già evidenziati, ma il bilancio, personalmente, è positivo».
«L’area di via san Martino è decisamente meglio servita, più attrezzata e confortevole di quella di Corso Umberto – afferma Antonio Abascià, presidente Consorzio Mercatincittà e neo consigliere comunale –. Qui i clienti trovano un ampio parcheggio che in precedenza non avevano, servizi che prima non c’erano. Sicuramente il martedì è decisamente il giorno con l’affluenza più corposa, ma non possiamo lamentarci per i giorni restanti. Forse è cambiato il target d’utenza. In ogni caso occorre creare occasioni, attività, situazioni attrattive nell’area polifunzionale tutti i giorni per attirare cittadini e rendere sempre più appetibile e frequentata l’intera area», conclude Abascià.