Chi ha avuto una malattia oncologica, oggi si trova a vivere delle difficoltà nell’accesso ad alcuni servizi. Richiedere mutui, prestiti, assicurazioni e adozioni, per un ex paziente significa spesso fare i conti con il passato e con la patologia che si è lasciato alle spalle. Mentre un tempo il tumore era una malattia che dava poche speranze di sopravvivenza, oggi moltissime neoplasie sono curabili, e altre hanno un’aspettativa di vita lunga.

Molti Paesi hanno già emanato la legge per il diritto all’oblio, garantendo ai cittadini un futuro slegato dallo stigma della malattia oncologica. Si tratta di una norma che permetterebbe all’ex paziente di non dichiarare la malattia, pratica oggi obbligatoria per la stipula di molti contratti e la richiesta di alcuni servizi.

Per questa ragione Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) ha realizzato la campagna di comunicazione “Io non sono il mio tumore” con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni, per mettersi al passo con altri Paesi come Francia, Lussemburgo, Belgio, Olanda e Portogallo dove la norma è già realtà.

Qui l’opuscolo informativo.