Anche Bisceglie ha ricevuto dalla Asl Bat una nota che invita i sindaci ad alzare la guardia per contrastare l’insorgenza di casi di West Nile Virus”, malattia trasmessa in particolar modo dalle zanzare e capaci di creare problemi agli esseri umani.

Secondo quanto reso noto dal Ministero della Salute: «La maggior parte delle persone infettate con il WNV non sviluppa segni clinici. Nelle aree endemiche la sintomatologia si evidenzia, nel 20% circa dei soggetti colpiti, con una sindrome simil-influenzale, caratterizzata da un periodo di incubazione di circa 2-14 giorni e dai seguenti sintomi: febbre, mal di testa, mal di gola, dolorabilità muscolare ed articolare, congiuntivite, rash cutanei solitamente sul tronco, sulle estremità e sulla testa, linfoadenopatia, anoressia, nausea, dolori addominali, diarrea e sindromi respiratorie. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave».

Per questa ragione il Sindaco Angelantonio Angarano ha emesso un provvedimento che prevede tra l’altro l’ordine

«al Gestore di igiene urbana RTI “Teknoservice S.r.l. – Green Link S.r.l.-Società Benefit” di effettuare urgentemente ulteriori trattamenti larvicidi rispetto a quelli già previsti nell’ambito degli “ordinari interventi di sanificazione e disinfestazione ambientale contro la proliferazione di mosche, zanzare ed altri insetti” e di rimozione dei focolai larvali in aree pubbliche, operando su tutte le caditoie, i tombini, le bocche di lupo, fontane, ecc., con periodicità dei trattamenti congruente alla tipologia del prodotto usato».

Ma l’ordine del Sindaco grava anche sui proprietari, gestori o soggetti aventi comunque l’effettiva disponibilità di aree presso le quali vi sono sistemi di raccolta delle acque meteoriche (privati cittadini, amministratori condominiali, società che gestiscono aree di centri commerciali, ecc.):

  • di evitare l’abbandono definitivo o temporaneo negli spazi aperti pubblici e privati compresi terrazzi, balconi e lastrici solari – di contenitori di qualsiasi natura e dimensione nei quali possa depositarsi acqua piovana ed evitare qualsiasi raccolta di acqua stagnante anche temporanea;
  • di procedere, ove si tratti di contenitori non abbandonati bensì sotto il controllo di chi ne ha la proprietà o l’uso effettivo, allo svuotamento dell’acqua eventualmente depositatasi nei precitati contenitori provvedendo alla loro sistemazione in modo da evitare accumuli d’acqua piovana o allo svuotamento giornaliero;
  • di trattare l’acqua nei tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche presenti negli spazi di proprietà privata, utilizzando prodotti larvicidi e conservando la documentazione di acquisto dei prodotti usati o l’attestazione dell’avvenuto trattamento da parte di ditte di disinfestazione. La periodicità dei trattamenti deve essere congruente alla tipologia del prodotto usato, secondo le indicazioni riportate in etichetta. In alternativa, procedere alla chiusura degli stessi tombini, griglie di scarico, pozzetti di raccolta delle acque meteoriche con rete zanzariera che deve essere opportunamente mantenuta integra;
  • di assicurare lo stato di efficienza degli impianti idrici dei fabbricati, dei locali annessi e degli spazi di pertinenza, onde evitare raccolte d’acqua stagnante anche temporanee;
  • di tenere sgomberi i cortili e le aree aperte da erbacce, sterpaglie, rifiuti e provvedere al taglio periodico dell’erba delle aree verdi;

– ai conduttori di terreni agricoli ed orti:

  1. di privilegiare l’annaffiatura diretta con pompa o con contenitore da riempire di volta in volta e da svuotare dopo l’uso;
  2. di disporre contenitori ed altri materiali (es. teli di plastica) in modo tale da evitare la formazione di depositi d’acqua in caso di pioggia;
  3. di chiudere con coperchi a tenuta o con rete zanzariera fissata e ben tesa gli eventuali serbatoi

– ai proprietari, gestori o soggetti aventi comunque l’effettiva disponibilità di depositi e attività industriali, artigianali e commerciali, con particolare riferimento alle attività di rottamazione e in genere di stoccaggio di materiale di recupero:

►di adottare tutte le misure necessarie per evitare che nei materiali si formino depositi d’acqua. Si dovrà ad esempio prevedere lo stoccaggio dei materiali al coperto oppure, in casi di sistemazione all’aperto, disporne la copertura tramite telo impermeabile fissato e ben teso per impedire depositi d’acqua in pieghe e avvallamenti o lo svuotamento dopo ogni evento piovoso;

► di assicurare che i materiali stoccati all’aperto, per i quali non sia possibile intervenire in modo sopraccitato, siano oggetto di trattamento di disinfestazione dei potenziali focolari larvali da effettuarsi entro cinque giorni da ogni evento piovoso;

– ai responsabili di cantieri:

  • di evitare depositi d’acqua in bidoni e altri contenitori. Qualora, tuttavia, l’attività richieda la disponibilità di contenitori con acqua, questi debbono essere dotati di copertura ben fissata o essere svuotati completamente con periodicità non superiore a cinque giorni;
  • di sistemare i materiali necessari all’attività e quelli di risulta in modo da evitare depositi d’acqua, soprattutto in caso di sospensione dell’attività di cantiere».