Torna sul palco biscegliese dopo otto anni portando in scena non un lavoro artistico-teatrale, non un, come viene definito, ‘one man show’, non una rappresentazione o degli sketch ben correlati tra loro. Carlo Monopoli ha portato sul palco del Teatro Politeama Italia un amore. Anzi, l’amore.

L’amore per un Maestro, per un Esempio, per un Uomo che ha dovuto varcare ostacoli, compiere sacrifici, valicare dicerie prima di raggiungere obiettivi che il mondo intero riconosce: Eduardo De Filippo.

Che l’attore e tenore biscegliese Monopoli covasse questo progetto da tempo lo si percepiva in ogni momento della serata di sabato 14 ottobre: Carlo era Eduardo, nella prossemica, negli sguardi, nel vestiario, nella riproduzione fedele e non scimmiottata di un caposaldo del Teatro.

Da “Natale in Casa Cupiello” a “Questi fantasmi”, da “Il cilindro”, passando per “Il figlio di Pulcinella, fino a “Filumena Marturano”, ogni spezzone interpretato da Monopoli ha rimandato a ricordi d’infanzia, a un tempo che è stato, fatto di sentimenti nudi, genuini, viscerali, fatto di elegante rispetto verso l’altro, fatto di uomini e donne d’altri tempi, a un teatro, scarno ma essenziale, spoglio ma sentito, sentito davvero.

Il rapporto con sua sorella Titina, fatto di complicità e di premure, e con suo fratello Peppino, spesso burrascoso, interviste in cui viene smentito da De Filippo stesso il suo essere irascibile, cinico e cattivo. Carlo Monopoli ha raccontato l’uomo Eduardo e fatto rivivere l’attore De Filippo con una maestria che appartiene certamente a chi ha abilità scenica, ma soprattutto a chi ama, ama profondamente ciò che ha osservato, studiato, fatto proprio e portato in scena.

Così come l’inarrivabile Eugenio Monopoli, papà di Carlo, scomparso nel 2011, gli ha suggerito in vita e in sogno. Portare la propria passione in scena, non per motivazioni meramente estetiche o di vanità personale, ma affinché anche il pubblico goda di questo amore e conosca sempre più l’arte, il modo di fare arte ha lasciato De Filippo al mondo.

Nota a margine: Teatro Politeama Italia di Bisceglie gremito in ogni ordine di posto. Ma a titubare che potesse andare così era solamente la modestia di Carlo Monopoli. I biscegliesi, invece, hanno risposto copiosamente.