“Si sta avvicinando la fine del primo quadrimestre e sempre più famiglie sostenute dalla Caritas per vari ambiti, chiedono anche una forma di sostegno didattico per ragazzi delle scuole medie. Molte parrocchie si sono attrezzate per aiutare i bambini delle scuole elementari e, da qualche anno, presso il centro Caritas Bisceglie si è cercato di dare un supporto anche agli studenti delle medie. Ma quest’anno la situazione è più precaria per la mancanza di volontari”. Con queste parole parte l’appello di Caritas Bisceglie.

“E’ noto come La condizione familiare, soprattutto a livello economico, incide in modo determinante sui livelli di apprendimento degli studenti. È ciò che emerge da uno studio che Openpolis ha portato a termine incrociando i dati dell’Istat, del Ministero dell’Economia e del Ministero dell’Istruzione. L’analisi è stata effettuata dall’Osservatorio povertà educativa #conibambini confrontando i dati dei redditi dei cittadini italiani e i risultati delle prove Invalsi degli studenti della scuola secondaria di primo grado. È così emerso che la quasi totalità delle province del Mezzogiorno si caratterizza per la coesistenza dei due fenomeni: redditi bassi e bassi apprendimenti. E la nostra provincia non fa eccezioni: nella Bat i due indicatori si eguagliano: 43,68% sono le famiglie a basso reddito e 43,82% sono i ragazzi che alle prove Invalsi si sono posizionati ai primi due livelli (I dati si riferiscono al 2021 – anno di imposta 2020-). La deduzione è semplice da fare: chi nasce in una famiglia svantaggiata dal punto di vista socio-economico culturale resta più spesso indietro. Infatti una famiglia con meno risorse ha più difficoltà a investire sull’istruzione dei propri figli. Vi sono poi fattori di carattere culturale: ad esempio, in una famiglia dove i genitori non leggono, anche i figli saranno meno spesso lettori. Il 77,4% di minori figli di lettori leggono. Quando nessuno dei genitori legge, la quota scende al 35,4%. Queste tendenze hanno un’influenza anche sui risultati scolastici degli studenti. Ed è così che povertà economica e povertà educativa si alimentano a vicenda. Generalmente riguarda i bambini e gli adolescenti che vivono in contesti sociali svantaggiati, caratterizzati da disagio familiare, precarietà occupazionale e deprivazione materiale”.

L’appello del coordinatore cittadino della Caritas Sergio Ruggieri è rivolto ad insegnanti (in pensione o in servizio), a studenti universitari e studenti dell’ultimo biennio delle superiori che potrebbero utilizzare questo servizio anche come forma di attività nell’ambito del PCTO (Percorsi Trasversali di Orientamento). Chi è interessato può chiedere informazioni sulle modalità di attuazione del sostegno didattico a Sergio 3356373728 e Marisa 3386823693.