ll PUMS viene definito quale ‘strumento di pianificazione strategica che, in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo (10 anni), sviluppa una visione di sistema della mobilità, proponendo il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica attraverso la definizione di azioni orientate a migliorare l’efficacia e l’efficienza del sistema della mobilità e la sua integrazione con l’assetto e gli sviluppi urbanistici e territoriali’. È quanto si legge sul sito del comune di Bisceglie e vogliamo crederci, nonostante il fallimento della Consulta dell’ambiente e la Mobilità sostenibile”. E’ quanto dichiara attraverso una nota Pro Natura Bisceglie.
“Abbiamo partecipato alla serata di presentazione del PUMS – continua – e forniremo il nostro contributo, come sempre abbiamo fatto. Partiamo con dire che Bisceglie ha una situazione disomogenea della mobilità, che attualmente ha ben poco di “sostenibile” così come definita. Non possiamo sottacere che le scelte del recente passato stanno condizionando negativamente lo ‘sviluppo sostenibile’ della città”.
“Questa premessa è necessaria per comprendere quanto sia nebuloso il futuro di una città che dal nostro punto di vista dovrebbe voltare completamente pagina sulle scelte urbanistiche. Tuttavia siamo disponibili a dare il nostro contributo – dichiarano – per rendere il PUMS lo strumento con il quale la città volta pagina rispetto al tema della mobilità. Il PUMS contribuirà concretamente a un vero cambiamento solo se saprà proporre una visione radicalmente innovativa, abbracciando un nuovo paradigma fondato su:
• Lo sviluppo di un piano di trasporti pubblici affidabile che punti a garantire una rete capillare, corse ad alta frequenza e mezzi moderni e a basso impatto ambientale.
• La progettazione e messa a dimora di aree pedonali e di zone a traffico limitato, che disincentivino realmente l’uso dei mezzi motorizzati e favoriscano nel contempo la frequentazione dei luoghi pubblici e la socializzazione da parte dei cittadini.
• L’ implementazione di una viabilità ciclabile efficiente e sicura, con l’obiettivo di interconnettere le periferie con il centro cittadino, i plessi scolastici, le aree produttive e ricreative, in modo da offrire progressivamente ai cittadini una vera alternativa ai mezzi motorizzati negli spostamenti quotidiani per scuola, lavoro, o svago.
• Lo sviluppo dell’intermodalità con sui nodi del trasporto pubblico già attivi o pianificati (stazione ferroviaria e bus, parcheggi scambiatori, ecc.), puntando anche alla creazione di ricoveri sicuri per le bici e stazioni di ricarica elettrica per veicoli a due e quattro ruote, a tutto vantaggio di pendolari e turisti.
• La creazione di meccanismi di incentivazione, anche finanziari, per l’acquisto e l’utilizzo di bici elettriche con l’intento di spingere la cittadinanza ad abbracciare il cambio di paradigma in modo che nasca e cresca su basi solide e durature.
“Insistiamo sulla necessità di unire la costa di Levante alla Murgia attraverso la connessione Eco-Logica – affermano – della pista ciclo pedonabile che abbiamo progettato e proposto a comune e regione Puglia, ottenendone l’approvazione. Ora bisognerebbe trovare fonti di finanziamento del progetto e trovare una soluzione alla chiusura del tratto costiero dalla zona Bi-Marmi alle Grotte di Ripalta”.
“Una chiusura che rischia di gettare nel baratro la più bella e suggestiva area di “mobilità sostenibile” di Bisceglie, che ha subito un abbandono e un progressivo degrado. Per cui riteniamo necessario che il PUMS individui nella costa di Levante le soluzioni e le azioni che in questi anni sono latitate”.