Fermamente convinto che “è scopo primario della Caritas la sua attività pedagogica, rivolta a tutta la comunità, perché sia sempre una comunità solidale e si faccia carico delle persone in situazione di povertà” Sergio Ruggieri, coordinatore Caritas Bisceglie, non ha esitato un attimo a dare il proprio assenso alla richiesta delle docenti Anna Ricchiuti ed Angela Valente del plesso didattico “Caputi” di poter effettuare dei laboratori presso la struttura dei Cappuccini al lunedì.
Così le classi 1I, 2C, 3F-G e le relative docenti hanno condiviso esperienze e fatto parte dell’interessante progetto didattico-educativo “Avanguardie educative: Dentro/fuori la scuola – Service Learning”. Un progetto che vuole promuovere un’idea di scuola civica proponendo nuove modalità di integrazione tra scuola e territorio; a tal fine sono state previste esperienze volte a sviluppare un apprendimento significativo attraverso la partecipazione attiva degli studenti. Finalità delle esperienze è stato lo sviluppo delle competenze civiche e di cittadinanza (la cosiddetta educazione civica).
Sono stati impegnati alcuni volontari che, novelli docenti, si sono prodigati non solo nella spiegazione delle attività che normalmente svolgono, ma hanno insegnato ai bambini come osservare, scegliere, utilizzare nuovamente o scartare, riutilizzare i prodotti. Ai quattro giovani attualmente impegnati nel Servizio Civile è stato riservato il compito di spiegare ai bambini cos’è e cosa fa la Caritas, poi di accompagnarli a “mettere le mani in pasta” in RecuperiAMOci, nell’emporio eco-solidale, nella Sartoria “Storie e stoffe”.
Iniziando dai locali di “RcuperiAMOci” i bambini hanno potuto constatare l’enorme quantità di prodotti alimentari quotidianamente ritirati dall’Ipercop, mercati generali, supermercati, fruttivendoli, panifici, bar e varie aziende da volontari come Nardino, Maurizio e Leonardo, Francesco, e portati nel centro raccolta. Qui i bambini hanno pulito la verdura delle foglie esterne non più commestibili e constatato come la stessa poteva essere ancora utilizzata, deposta in apposite cassette che altri volontari nel pomeriggio avrebbero porzionata e distribuita alle circa 70 famiglie che ogni giorno si affacciano allo sportello della distribuzione.
Attiguo al locale RecuperiAMOci c’è la piccola cucina domestica, dove le due cuoche Angela da Siena e Andreina Sinigaglia al mattino cuociono, carne e verdure “recuperate” e offerte per coloro che non hanno neppure la possibilità di cucinare. Verdure poco commestibili e pane raffermo, in cassette apposite sono accumulate all’esterno e ritirate da un fattore che le utilizza per gli animali della sua fattoria in cambio di uova fresche poi utilizzate per la cottura dei cibi pronti. Un bell’esempio di economia circolare.
Nell’emporio eco-solidale i bambini sono stati accolti da Licia Cosmai e Angelica veterane dell’attività, che, con grande pazienza, hanno illustrato le varie fasi del lavoro: osservazione degli indumenti smessi portati in Caritas, divisione tra quelli in buono stato e quelli da scartare, individuazione della taglia e del genere di appartenenza ed infine, piegato opportunamente, sistemazione negli scaffali divisi in base a tale divisione.
Ultimo laboratorio, ma molto apprezzato, è stato effettuato nella sartoria “Storie&stoffe”: Antonella Salerno e Angela da Siena hanno potuto mostrare come il riciclo ed il riuso effettuato dalle operative e creative volontarie, guidate dalla “raffinata ed esperta” Angela, hanno magicamente realizzato dei piccoli capolavori esposti tutt’intorno sulle pareti. I bambini si sono cimentati con ago e filo per attaccare bottoni o nastrini, hanno realizzato con l’apposita macchina e ritagli di stoffe decorazioni da attaccare sulle tovagliette che hanno portato a scuola come “ricordo” del laboratorio.
“Come Caritas – ha commentato Sergio Ruggieri – siamo contenti di queste visite perché riteniamo che l’educazione al consumo critico e la lotta allo spreco, di qualunque tipo esso sia, se iniziato sin da piccoli, può essere molto efficace nella formazione di un cittadino attento anche alle necessità dei più diseredati. Ringrazio perciò sia le volontarie, che si sono rese disponibili a mettere la loro competenza a disposizione delle scolaresche, sia le docenti che hanno pensato a noi nella loro azione educatrice e sensibilizzatrice”.