Il 16 settembre 2022 moriva “nelle mani” della polizia morale iraniana la 22enne Mahsa Amini, colpevole di non aver indossato in modo consono il velo in un paese – l’Iran – in cui qualsiasi atto ritenuto “offensivo” per la pubblica decenza è punito con una pena detentiva da 10 giorni a 2 mesi o con 74 frustate, in cui donne e ragazze sono da anni oggetto di una violenta campagna di oppressione per far rispettare le leggi degradanti e discriminatorie sull’utilizzo del velo obbligatorio e in cui le pattuglie di pasdaran presidiano quotidianamente i luoghi pubblici per esercitare un costante e oppressivo controllo dei capelli, dei vestiti e dei corpi delle donne.

Il 16 settembre 2022 migliaia di donne e uomini invadevano le strade di Teheran, occupavano le piazze e sfidavano la ferocia della repressione ordinata dai vertici della Repubblica islamica, pronta a silenziare le rivolte e le richieste di libertà e giustizia con arresti, processi farsa, torture ed esecuzioni pubbliche.

Il 16 settembre 2022 nasceva il movimento “Donna, Vita, Libertà”, che ha scosso sin dalle fondamenta il sistema di potere degli ayatollah e che in breve tempo ha assunto carattere transnazionale, levando sempre di più la voce delle donne contro ogni sistema lesivo della loro dignità e oppressivo dei loro diritti fondamentali.

A due anni dalla morte di Mahsa Amini e in concomitanza con le lotte di resistenza delle donne afghane contro il sistema di potere oppressivo dei talebani, Amnesty International Bisceglie, il Collettivo transfemminista cittadino Ziwanda e ANPI Bisceglie invitano la cittadinanza tutta a mobilitarsi venerdì 13 settembre, a partire dalle ore 20:00, in Piazza S. Francesco per commemorare l’uccisione di Mahsa Amini, ribadire le rivendicazioni del movimento “Donna, Vita, Libertà” e chiedere il riconoscimento dell’apartheid di genere come crimine contro l’umanità. 

Centro della mobilitazione sarà una performance artistica, a cura dal Collettivo Ziiwanda, il cui obiettivo è indagare il secolare e sadico “gioco di poteri” che, con diverse forme di oppressione, ingabbia le donne di tutte le latitudini.