Sui pini di via Di Vittorio, dopo il Consiglio comunale di lunedì e a seguito delle dichiarazioni del Sindaco, intervengono Vincenzo Arena e Vincenzo Amendolagine del movimento Libera Il Futuro. ”Riportiamo a casa due notizie: l’ammissione di colpa da parte dell’amministrazione di non aver coinvolto associazioni e cittadini nel progetto di riqualificazione della zona prima dell’inizio dei lavori e l’impegno dell’amministrazione a confrontarsi, prima che si prosegua con altri abbattimenti e con il secondo lotto di lavori da Farmacia Simone all’incrocio con Via Cavour”

“Avevamo chiesto la sospensione dei lavori e che fosse commissionata una perizia terza – afferma Vincenzo Arena – ma i riscontri su questo fronte e sui tempi di convocazione di tutte le associazioni impegnate a difendere ambiente, paesaggio e qualità della vita sono stati vaghi o nulli”. Si è detto di aver iniziato a discutere con le associazioni, ma al momento si è sventolato pubblicamente il confronto (non è chiaro su quali contenuti) con la sola Pro Natura. 

“Sulle politiche ambientali e sul verde pubblico, abbiamo poi assistito al festival dell’autoelogio – continua Arena – con il Sindaco che ha addirittura affermato che con la sua amministrazione sarebbe aumentato il verde in città. Sulla base di quali dati e di quante messe a dimora di nuovi alberi si può affermare ciò? L’ultimo censimento del verde risale al 2008 e ad oggi non si sa quale sia il dimensionamento quantitativo e qualitativo del verde urbano. Come si fa ad organizzare la cura periodica del verde senza una mappatura dell’esistente?”.

”La risposta a questa domanda – afferma Enzo Amendolagine – è che alla manutenzione ordinaria non si è mai pensato davvero nemmeno, negli ultimi sei anni, e che oggi è più facile programmare abbattimenti drastici su Via Di Vittorio e domani Via Cala dell’Arciprete, Viale Calace, zona Santa Caterina, Zona Seminario e chi più ne ha più ne metta”

“Non è dato sapere – continua Amendolagine – quante e quali alberature, se ci siano delle perizie agronomiche terze a giustificazione di tali abbattimenti e se si è pensato per tempo ad alternative. Serve conciliare con criterio mobilità sicura e verde urbano!”.

“In questa prospettiva di desertificazione spinta della nostra città, dai banchi del Consiglio comunale il silenzio è stato quasi assoluto. Il solo consigliere Gianni Casella ha appoggiato pubblicamente la nostra istanza di sospensione. Le anime ambientaliste della maggioranza, compreso il PD della transizione ecologica e delle comunità energetiche, che fine hanno fatto?”, conclude Arena.

“Aspettiamo la convocazione del tavolo verde, il regolamento del verde, il nuovo censimento del verde. Nell’attesa continueremo a chiedere le carte, a promuovere iniziative pubbliche per controllarli da vicino. Perché, visti i fatti, non ci fidiamo per niente!”, concludono Arena e Amendolagine