Continua la battaglia del M5s per evitare la costruzione della condotta sottomarina nella zona di Torre Calderina. In passato gli attivisti pentastellati si erano rivolti tramite i loro deputati pugliesi a tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione del progetto (leggi qui), non sono mancate poi le manifestazioni pubbliche contro la condotta (leggi qui) ed infine anche una segnalazione al Ministero dell’Ambiente (leggi qui). Scarsi però i risultati ottenuti sin’ora dai grillini, pertanto si è passati alle vie di fatto. Il giorno 29 dicembre scorso gli attivisti cinque stelle di Bisceglie, Corato, Molfetta, Ruvo e Terlizzi hanno consegnato presso le segreterie personali del Presidente della Giunta Regionale Dott. Nicola Vendola, dell’Assessore Qualità del Territorio Dott.ssa Angela Barbanente e dell’Assessore Infrastrutture e Mobilità, Lavori Pubblici Dott. Giovanni Giannini un plico contenente n.1253 firme documentate di cittadini residenti nei Comuni interessati dal progetto della condotta per chiedere l’adeguamento degli impianti di depurazione al fine del riutilizzo delle acque reflue trattate.

Nella lettera di accompagnamento alle firme recapitate presso le autorità regionali i pentastellati ricordano che lo sversamento in mare di acque reflue sarà di circa 60.000 tonnellate al giorno e che il sito dove si vuole realizzare la condotta sottomarina, Torre Calderina, è oasi protetta di migrazione avifaunistica, con sbocco sottomarino nell’area del sito SIC Parco Nazionale della Posidonia oceanica San Vito di Barletta. I grillini inoltre ribadiscono che i depuratori dei comuni interessati sono stati più volte oggetto di controlli da parte della magistratura per il loro cattivo funzionamento e che attualmente quello di Molfetta risulta “del tutto inadeguato e in totale disservizio”. L’ingente sversamento in mare di reflui trattati “ad un livello minimo di depurazione” comporterebbe quindi “un grave rischio di alterazione e inquinamento ambientale”.

In conclusione gli esponenti locali del M5s ribadiscono a chiare lettere la loro proposta: “I cittadini firmatari della presente petizione, unitamente ad associazioni e movimenti localmente impegnati nella tutela del territorio e del diritto alla salute CHIEDONO l’adozione e il sostegno di ogni utile provvedimento finalizzato al dimensionamento tecnico dei depuratori al carico effettivo in entrata, all’implementazione degli stessi impianti per il riutilizzo dell’acqua depurata in uscita dagli emissari. Destinando a tale scopo ogni finanziamento pubblico e cancellando progetti di condotte sotterranee o sottomarine, cementificazioni e consumo di suolo a impatto ambientale e paesaggistico negativo, che non risolverebbero ma eventualmente aggraverebbero i problemi connessi al malfunzionamento dei depuratori”.

Ora tocca alle autorità regionali tirate in causa dar seguito all’istanza presentata e sottoscritta da 1253 cittadini pugliesi. Sin’ora le attività pentastellate contro la realizzazione della condotta sottomarina non hanno fermato l’iter burocratico che sta lentamente approdando alla gara d’appalto ed alla conseguente aggiudicazione per la realizzazione dell’opera tanto osteggiata. Nelle prossime settimane vedremo se la Regione Puglia interverrà o meno sul caso.