Si è svolta sabato 11 aprile, presso l’auditorium del Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci di Bisceglie, la lectio magistralis del professor Giuseppe Poli, organizzata dall’associazione Lions in occasione del centesimo anniversario della Grande Guerra. Attraverso il ricordo di fatti e avvenimenti che ancora oggi lasciano un segno profondo, si è cercato di ricomporre tutte le tappe di un evento epocale, punto di inizio di una nuova fase storica dopo il tramonto di quella vecchia Europa liberale che aveva governato nella seconda metà dell’800. L’excursus storico ha abbracciato vari episodi: dall’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando, punto di rottura che ha determinato, almeno in parte, lo scoppio della guerra, a quella “logica degli automatismi” che costrinse le maggiori potenze mondiali a scendere in campo per difendere gli interessi delle proprie alleanze su un terreno di battaglia talmente vasto da non avere più confini. Attenzione particolare è stata inoltre prestata alla delicata situazione dell’Italia che, dall’iniziale posizione neutralista annunciata dal governo presieduto da Antonio Salandra, si è ritrovata a tradire gli impegni precedentemente presi con la Triplice Alleanze e a firmare il Patto di Londra con Francia, Regno Unito e Russia. Si è posto l’accento, inoltre, sulle disastrose strategie militari che vennero adottate dal generale Luigi Cadorna, che logorarono le truppe nazionali attraverso una serie di estenuanti e folli assalti frontali alla baionetta contro le trincee e le mitragliatrici nemiche, in cui la sopravvivenza diventava un fattore puramente casuale.
Accanto all’analisi storica della guerra, e alle considerazioni sui sacrifici umani che la stessa causò, è stato dato spazio anche ai sentimenti e agli umori di quei soldati di trincea che per mesi vivevano lontano dai propri affetti con la paura di non poter più rivedere la loro casa. Maurizio Evangelista ha dato voce a commoventi lettere d’amore indirizzate alla propria moglie prima di un assalto, agli strazianti saluti dei soldati alle proprie madri, fino alle feroci invettive contro quei generali che, trattando i propri uomini come semplici munizioni, hanno causato migliaia di inutili cadaveri. Testimonianze che servono a comprendere, al di là dei numeri e dei resoconti storici, la dolorosa verità di uno dei periodi più tristi e sanguinosi della nostra storia contemporanea.
A portare i saluti dell’amministrazione comunale, il sindaco Avv. Francesco Spina, che ha elogiato l’impegno profuso dai Lions a favore di questo genere di iniziative culturali che, in accordo con le politiche comunali e provinciali, si inseriscono in un ricco cartellone di eventi destinati alla conoscenza e al ricordo della Prima Guerra Mondiale.
L’incontro è stato moderato dal presidente del Lions Club di Bisceglie Sante Attolini.