Eravamo fuori al negozio di elettronica di Antonio Lafranceschina. Da un paio di giorni avevamo diffuso il suo video appello e la macchina della solidarietà cominciava a muoversi. Eravamo in compagnia di due colleghi di Telenorba che volevano realizzare un servizio per contribuire a diffondere il messaggio. Aspettavamo che Antonio ci raggiungesse all’appuntamento. Nell’attesa, parlavamo con i colleghi del più e del meno fuori al suo negozio chiuso. Un uomo si avvicinò a noi e chiese: “State aspettando questo signore?”, indicando il negozio e riferendosi chiaramente ad Antonio. Rispondemmo di sì. L’uomo, consegnandoci una busta, ci disse: “dategli questa da parte mia” e andò via. Se qualcuno mi chiedesse quale sia il ricordo più bello e significativo di questo primo anno di Bisceglie24 non avrei alcun dubbio: è questo. Quell’uomo non ci conosceva. Avremmo potuto essere anche degli speculatori o persone in malafede. Non sapeva nulla di noi ma era come se ci conoscesse da una vita, come se facessimo parte, tutti, di una grande famiglia in cui, coalizzandoci, eravamo pronti ad aiutare uno di noi in difficoltà, senza se e senza ma, senza troppi giri di parole. Quell’uomo, come tantissimi biscegliesi che nei giorni successivi hanno contribuito alla causa, è voluto restare nell’anonimato. La mobilitazione e la partecipazione dei nostri concittadini fu eccezionale. Ragazzi, uomini, donne, anziani. Studenti, imprenditori, operai, pensionati e persino disoccupati. Tutti ci tenevano fortemente a contribuire con quello che potevano. Il resto della storia lo conoscete. In meno di un mese si raggiunse la cifra di 100mila euro, un traguardo eccezionale e inaspettato in un lasso di tempo così breve. E Antonio, oggi, sta meglio. Lì, forse come mai era accaduto prima, mi sono sentito fiero di essere biscegliese. Lì ho capito che, pur avendo tanti difetti, abbiamo un cuore grande. E mi sono sentito fiero, insieme a tutti i miei colleghi della redazione, di essere giornalista.

In questo primo anno di Bisceglie24 abbiamo cercato di raccontare fedelmente quello che è accaduto in città. Adoro la definizione “cronista” e reputo sia l’essenza del giornalismo. Riportare i fatti, oggettivamente, restando equidistanti. Insieme al diritto di cronaca, talvolta, quando necessario, abbiamo anche esercitato il diritto di critica, ma sempre con spirito costruttivo. Nel nostro piccolo, abbiamo cercato di metterci al servizio della città. Era questa la nostra mission prima di andare online e ci siamo prodigati per restarle fedele. Abbiamo commesso certamente degli errori, ma sempre in buona fede. Abbiamo lavorato con una passione sconfinata, una dedizione incredibile per il nostro lavoro e per il servizio che cerchiamo di rendere con professionalità.

Se in questo primo anno Bisceglie24 è cresciuta è merito di una squadra coesa ed eterogenea. La nostra redazione è fondata sul concetto di “gruppo”. Non esistono gerarchie né c’è spazio per i personalismi, si guarda sempre al risultato comune. Consentitemi di ringraziare tutti coloro che ci accompagnano in questo straordinario viaggio, tutti giovani e motivati (tanto per smentire chi nei giovani non crede). I redattori, ragazzi che vogliono crescere e ci mettono l’anima. La parte tecnica, con gli operatori, i fotografi (anzi, orgogliosamente dico, le fotografe), il grafico e il web master. Molti svolgono più di un compito e cercano di farlo al meglio. Tutti sono molto più che collaboratori. E il gruppo fondante, compagni di vita prim’ancora che di lavoro.

Il ringraziamento più grande, però, va a tutti voi. I nostri affezionati e sempre crescenti lettori sono la vera molla che ci fa andare avanti, la motivazione più forte che ci sprona a dare sempre il massimo, a non risparmiarci mai. Grazie di cuore. Buon compleanno Bisceglie24, ad maiora.