Dieci giorni fa il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, esprimeva con queste parole il suo parere negativo all’istituzione dell’area marina protetta nella zona di Grotte di Ripalta – Torre Calderina: “Sussistono difficoltà oggettive per l’istituzione dell’area marina protetta Grotte di Ripalta – Torre Calderina e, quindi, per la prosecuzione del relativo iter avviato nel 2013 a causa di un degrado ambientale rilevante e non risolvibile nel breve-medio periodo” (leggi qui).

Oggi è arrivata l’attesa replica del M5s, forza politica che ha dimostrato una grande attenzione nei confronti della zona di Ripalta-Torre Calderina e che si è costantemente espressa negativamente nei confronti del progetto di realizzazione di una condotta fognaria sottomarina nella zona. La replica dei grillini è stata affidata al deputato Francesco Cariello: “Il Ministero dell’Ambiente, si fa complice e corresponsabile, insieme a Regione Puglia e Acquedotto Pugliese  di un grave reato contro l’ambiente. Le acque reflue dei quattro depuratori che servono i comuni di Bisceglie, Corato, Molfetta, Ruvo e Terlizzi – osserva il deputato – dovrebbero, secondo il progetto, arrivare a questo impianto di pompaggio da costruirsi sul litorale e da qui, attraverso una condotta sottomarina, essere sversati in mare a circa due chilometri al largo delle coste. Sono proprio i quattro depuratori il vero problema poiché si tratta di quattro impianti più volte sequestrati dalla magistratura per inosservanza della normativa vigente per via degli scarichi sul suolo e in mare di liquami misti a tensioattivi e solidi in sospensione che inquinano il suolo coltivato dei cinque comuni coinvolti”.

“La soluzione – chiosa Cariello – consiste nell’adeguare gli impianti di depurazione già esistenti. Ciò permetterebbe, inoltre, il riutilizzo agricolo delle acque reflue depurate, come già avviene nella città di Bari”.

I deputati pugliesi del gruppo M5S hanno anche firmato e depositato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Ambiente col fine di chiedere un’urgente verifica della compatibilità del progetto della condotta sottomarina con il sito di interesse comunitario della Posidonia Oceanica San Vito, nonché con l’istituenda area marina protetta Grotte di Ripalta-Torre Calderina.